Cronaca / Lecco città
Martedì 28 Agosto 2018
L’ira delle mamme
per gli alberi tagliati
La protesta a Lecco. Dopo l’abbattimento delle piante non c’è più ombra per i piccoli che ci vanno a giocare. «Inoltre hanno rotto pavimentazione e scivolo»
Sono mamme e, come tali, sono delle leonesse. Così se il parco dei loro pargoli viene messo a soqquadro, sono le prime a intervenire. E a farsi sentire.
Dopo il taglio (apparso a molti indiscriminato anche se motivato da precise perizie di un agronomo), di ippocastani, platani e olmi sul lungolario Isonzo, una di loro, la più “coraggiosa”, scende in campo. Anita Balbiani e il suo piccolo Santiago sono soliti frequentare il parco che venne progettato (e poi stravolto da successivi aggiustamenti), dall’architetto Carabus.
«Hanno tagliato alberi che davano ombra al parco. Ora i nostri bambini sono costretti a giocare sotto il sole cocente, in molte parti del parco e in molte ore della giornata. Sono nata e vissuta nella natura, e pur non essendo un’agronoma, ho visto le basi degli alberi tagliati. Tranne l’ippocastano, gli altri paiono tutti sani o quasi. E, comunque, erano molto utili a tutti, non solo all’ambiente. In primis ai nostri bimbi».
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