Licenziamenti nella meccanica
A Lecco un aumento, ma lieve
La Fiom regionale ha diffuso i dati sugli esuberi di personale nelle ditte lombarde
A giugno, nelle imprese metalmeccaniche lecchesi ci sono stati dieci licenziamenti, con aumento del 100% (raddoppio) rispetto allo stesso mese di un anno fa.
Il dato è stato diffuso dalla Fiom-Cgil che ha analizzato la situazione di tutto il territorio regionale. In Lombardia, a giugno ci sono stati 322 esuberi, contro i 364 del 2014. Nel primo semestre di quest’anno - sempre secondo la Fiom - le persone entrate in mobilità sono state 2901, mentre nello steso periodo del 2014 erano state 4464.
Mirco Rota, segretario generale della Fiom regionale, nota: «Da anni ormai stiamo ragionando di licenziamenti e cassa integrazione prolungati nel tempo. È vero che i numeri sono in diminuzione, ma in ragione del fatto che da anni stiamo assistendo a licenziamenti e al crescere delle ore di cassa integrazione, è normale assistere ad una saturazione e a una stabilizzazione».
Secondo il numero uno della Fiom regionale, dal 2008 - quando è cominciata la crisi - «in Lombardia la base produttiva aziendale si è di molto ridimensionata e molte imprese hanno operato delle riorganizzazioni importante che hanno ridotto all’osso la struttura produttiva. I numeri diffusi in questi giorni - aggiunge Mirco Rota - devono essere assolutamente contestualizzati, vanno analizzati con attenzione. E denotano ancora un livello ancora piuttosto alto di ricorso della messa in mobilità, quasi simile a quello del 2014».
Il segretario della Fiom regionale conclude: «Va inoltre specificato che le assunzioni nel settore metalmeccanico in Lombardia non stanno invertendo la tendenza e che la crisi rimane seria e radicata in un settore dove ormai si è tagliato molto».
Nella scomposizione dei dati sui licenziamenti di giugno, la Fiom evidenzia che su 322 a livello regionale, 119 hanno riguardato Milano (quasi il 40% del totale), 53 Varese (16%), 65 (20%) Monza e Brianza.
Meno consistenti i numeri dei licenziamenti a Bergamo (29), Brescia (22) e Pavia (5): in queste tre province i dati sono in linea con quelli del 2014. Mentre Lecco (10 esuberi) e Sondrio (4) pur su numeri molto contenuti registrano registrano un aumento del 100%. In calo i licenziamenti a Lodi (3), Como (2) e Cremona (0).
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