L’endoscopia lecchese al top in Europa

Lecco

L’endoscopia e la gastroenterologia dell’Asst di Lecco si sono fatte largo sul tetto d’Europa, ovvero al più prestigioso convegno di gastroenterologia del nostro continente svoltosi a Barcellona, la scorsa settimana: agli Esge (european society of gastrointestinal endoscopy), days. Un vero e proprio happening per endoscopisti dove scambiare nuove idee, nuove pratiche, e confrontarsi su nuove metodologie sia tecniche che informatiche, sempre legate a questo mondo.

A portare i nostri endoscopisti in trasferta nella capitale catalana, il primario Arnaldo Amato, 51 anni a settembre, primario di Endoscopia e Gastroenterologia da tre anni (a luglio). Al congresso europeo di Endoscopia dal titolo Esge Days erano presenti le eccellenze dell’endoscopia europea, ma c’erano specialisti anche dal resto del mondo. «Quest’anno abbiamo portato ben tre presentazioni, tre abstract di ricerca, a cura dei nostri specialisti i dottori Irene Bergna, Alberta De Monti e Tommaso Pessarelli, che hanno presentato tre lavori in attesa di pubblicazione. Un qualcosa che ci ha riempito di orgoglio perché sono migliaia gli abstract presentati e i loro sono stati selezionati».

Settimana prossima ci sarà un altro convegno a Roma, a carattere nazionale, dal 13 al 15 aprile, e anche in quel caso Asst Lecco e la struttura complessa di Endoscopia e Gastroenterologia sarà presente. Questa volta con la dottoressa Alessandra Piagnani, che presenterà altri “riassunti”. Il che dimostra che oltre agli esami strumentali e all’attività diagnostica di routine, a Lecco si fa anche ricerca: «In effetti – ammette Amato - cerchiamo di mantenere viva la testa con studi proposti da noi a livello di ricerca clinica. Due lavori su tre sono il frutto della collaborazione con altri reparti ovvero la chirurgia diretta dal dottor Mauro Zago e l’anestesia-rianimazione del dottor Salvatore Alongi».

Di questi due studi il primo riguardava la terapia “vacuum” endoscopica che serve a riparare le complicanze da esito chirurgico. Mentre il secondo lavoro ha valutato l’utilizzo di un nuovo farmaco per la sedazione in endoscopia digestiva, ovvero nella endoscopia interventistica. Mentre il terzo studio, fatto dal più giovane dei tre dottori, Pessarelli, ha riguardato l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in endoscopia gastroenterologia.

«Sono molto soddisfatto – conclude Amato - Quando sono arrivato oramai quasi tre anni fa, eravamo in tre endoscopisti mentre oggi siamo in tanti, otto. Facciamo tante attività nuove, stiamo crescendo dal punto di vista della tecnica endoscopica, che è in evoluzione, e abbiamo sviluppato diversi ambulatori specialistici. In primis quello delle malattie infiammatorie intestinali croniche (Ibid o Mici) che è uno dei più “gettonati”, ma anche l’ambulatorio del pancreas, le ecografie delle anse intestinali e tante altre specializzazione che fanno la differenza per il paziente che sa a chi rivolgersi anche in caso di patologie complesse o particolari…».

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