Cronaca / Lecco città
Sabato 01 Febbraio 2020
Lecco. Ztl, il Comune va in tilt
proteste, ma per ora niente multe
Code infinite, nervosismo, l’intervento dell’assessore e pure qualche “condono” obbligato nei prossimi giorni
LECCO
Code infinite, nervosismo, l’intervento dell’assessore e pure qualche “condono” obbligato nei prossimi giorni. Era scritto nel destino che ieri, ultimo giorno consentito per fare richiesta del bollino giallo per i residenti del centro (ossia transito e sosta nel perimetro della ztl), sarebbe stata una mattina di passione. E così è stato. Alle 8.30, orario di apertura dell’Ufficio Permessi, già trenta persone stazionavano nel cortile del Comando di via Sassi. I primi arrivati se ne sarebbero andati soltanto un’ora dopo.
Nel frattempo, però, l’afflusso continuava ad aumentare. Alle 10 la situazione rasentava ormai l’intollerabilità. Il divario tra l’utente servito e l’ultimo biglietto strappato per la coda rasentava le trenta unità. A botte di cinque minuti ciascuno, si trattava sostanzialmente di perdere un’intera mattinata di lavoro. Beffa delle beffe, chi si presentava per ritirare il bollino (quindi avendo già avuto cura di scaricare, compilare e riconsegnare il modulo di richiesta, con tanto di pagamento) doveva sorbirsi la stessa coda di chi ancora doveva protocollare la richiesta. Trenta secondi contro dieci minuti, ma non importa: tutti in coda.
E’ stato a quel punto che, evidentemente sollecitato informalmente da qualche astante, si è recato sul posto l’assessore Corrado Valsecchi. Pur non competente sulla partita, Valsecchi ha quindi allertato il comando. Detto fatto, ecco comparire in scena un ufficiale di Polizia Locale con la più logica delle soluzioni: due code distinte, una per la richiesta, l’altra per il ritiro dei bollini. In più, un salvacondotto per i più lontani dall’obiettivo. «Se qualcuno può, vi incoraggiamo fissare un appuntamento per martedì o mercoledì», propone l’agente. «E le multe fin da domani (sabato ndr)?», è l’ovvia obiezione. Alla fine, il compromesso è quello di una sorta di liberatoria di qualche giorno. Un “condono” forzato, per provare a snellire quella che è ormai una coda che non accenna a smaltirsi. Qualche istante di nervosismo coglie gli astanti, mentre qualcuno del comando prova addirittura a domandare d’imperio «un po’ di silenzio», nell’esatto istante in cui trenta persone compresse dentro una striminzita saletta d’attesa provano a capire dove andare e cosa fare.
Quanto alla doppia coda, la domanda che circola è banale: «Ma non potevano pensarci prima?» Mistero. Sta di fatto che verso le 11, ad ogni modo, risulta sistemata almeno la parte di coloro che devono ritirare il bollino. In tarda mattinata sarà poi smaltito il resto della coda. Una cosa è certa: l’ultima settimana di richiesta dei bollini ztl all’Ufficio permessi sarà ricordata come una vera e propria odissea, gestita con un minimo di sottovalutazione dell’afflusso di utenti. Ma tant’è, si spera che l’esperienza serva di lezione per razionalizzare le procedure o perlomeno per aumentare il personale addetto alle operazioni.
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