Cronaca / Lecco città
Lunedì 08 Giugno 2020
Lecco. «Zero contagi: ottima notizia
A fine mese l’epidemia può finire»
L’infettivologo Paolo Gulisano: «Pare che il virus stia attenuando la sua forza»
«La seconda ondata c’è già stata: era quella di marzo, tutto è partito a dicembre-gennaio»
Zero nuovi contagi, positivi al tampone orofaringeo, nel Lecchese.
È questo il dato fornito ieri pomeriggio da Regione Lombardia. Una notizia non ottima, di più, secondo l’infettivologo Paolo Gulisano. «Come dicono anche esperti più importanti di me, il virus di sta attenuando fino a scomparire – spiega il medico -. È il normale andamento delle epidemie, il mese drammatico è stato marzo, con il picco ad aprile, adesso siamo di fronte a una decrescita inarrestabile. Non dobbiamo più vivere con l’incubo del Covid, pur dovendo doverosamente adottare le misure di sicurezza ancora per qualche tempo. Dopo la fine del lockdown erano stati profetizzati 200mila nuovi casi, ma le Cassandre sono state smentite dai fatti».
E la famosa seconda ondata? «I dati delle epidemie sono questi, la seconda ondata è quella iniziata alla fine di febbraio – risponde senza tentennamenti Gulisano -. Le analisi dati e delle segnalazioni dei medici di base di patologie polmonari anomale già tra dicembre e gennaio lasciano intendere che quella fosse la prima ondata del virus, anche se non riconosciuta come Covid anche per i ritardi delle segnalazioni della Cina. Probabilmente, in quella fase il coronavirus ha colpito persone sane e giovani, nonché i bambini, che l’hanno superata senza ripercussioni. Poi la seconda ondata, quella di fine febbraio, quella post Codogno con migliaia di casi esplosi contemporaneamente in Lombardia. Adesso stiamo assistendo alla decrescita. Quello che sta avvenendo è quello che ci si poteva aspettare conoscendo andamento delle epidemie. Dunque, non siamo solo autorizzati ad avere speranze ma si può ragionare su certezze. L’ultimo ricovero in Rianimazione, in Terapia intensiva all’ospedale di Lecco, risale al primo maggio. Poi non si è verificato più alcun caso critico, ma casi curabili con le terapie che abbiamo imparato a conoscere, senza più letalità. Che adesso siamo a casi zero giustifica l’esultanza. Non più come un mese fa, quando si iniziava a vedere la luce fuori dal tunnel, orna ne siamo usciti. Prevedo ancora qualche colpo di coda per qualche settimana, ma alla fine di giugno potremo dichiarare la fine dell’epidemia».
Casi zero si erano già verificati alla fine di maggio, per due giorni consecutivi, con una lieve risalita – di due, tre, quattro, cinque casi – nell’ultima settimana.
Ieri, nella nostra regione, sono stati effettuati poco più di ottomila tamponi, quelli positivi sono stati 125. Ventuno i decessi. Restano 107 i pazienti ricoverati in terapia intensiva negli ospedali lombardi, tre in meno del giorno prima. Scendono a 2.801 quelli ricoverati in terapia non intensiva, 39 in meno di 24 ore prima. Dall’inizio della pandemia, i contagiati “certificati” dal tampone, nella nostra regione, sono stati 90.195: 16.270 le persone che hanno perso la vita.
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