Cronaca / Lecco città
Sabato 04 Aprile 2020
Lecco. Violenza sulle donne in casa
«Denunciate, usate app e social»
L’allarme Adriana Ventura, consigliera delle pari opportunità di Lecco
«Il rischio di aggressioni è aumentato in questi giorni di convivenza forzata»
Non rivelare l’intenzione di lasciare il partner e di chiedere aiuto, chiamando alla prima occasione i centri antiviolenza o usando le app dedicate.
Sono alcuni degli accorgimenti che le autorità hanno messo nero su bianco compilando le linee guida che le donne vittime di violenza tra le mura di casa sono invitate a seguire per mettersi al sicuro.
Sono situazioni, purtroppo numerose anche sul territorio lecchese, che rischiano di acuirsi in modo grave in questo periodo in cui la convivenza forzata è prolungata nel tempo. «E’ importante – ha rimarcato la consigliera di parità della Provincia di Lecco, Adriana Ventura - che l’informazione raggiunga in maniera capillare ogni donna che sia in pericolo tra le mura domestiche».
Le vittime non devono temere conseguenze nel caso in cui uscissero di casa per allontanarsi dal loro molestatore, perché si tratterebbe di motivi di estrema necessità. «“Non siete sole” è il messaggio che si spera raggiunga e rassicuri le donne in difficoltà a causa di violenza intrafamiliare».
Importante, dunque, sapere come comportarsi nel momento in cui si decida di lasciare il soggetto violento, cui ovviamente non va anticipato nulla delle proprie intenzioni per evitare ritorsioni praticamente certe. Una volta maturata questa scelta, da anticipare il più possibile per mettere in sicurezza se stesse e i propri eventuali figli, è necessario contattare un centro antiviolenza, chiamando il 1522 o andando sul sito www.1522.eu nella sezione mappatura, o ancora utilizzare le app App1522 e YouPol.
Quando si lascia l’abitazione, se possibile avendo accantonato un po’ di denaro, bisogna sempre tenerne con sé le chiavi, prendendo anche quelle dell’automobile e i documenti personali (propri e anche dei figli).
Prima di arrivare a questo punto, nei momenti di lite e di tensione bisogna evitare di andare in cucina (ci sono oggetti pericolosi) e ambienti in prossimità di scale e finestre: meglio dirigersi verso la porta d’ingresso, per avere a disposizione una via di fuga.
Necessario anche preparare uno zainetto con gli oggetti fondamentali, tenendolo in un posto nascosto in casa oppure da amici o vicini di casa. In caso di aggressione e minacce, di fuga con bambini (per evitare una denuncia per sottrazione di minori) e se il maltrattante possiede armi bisogna chiamare il 112.
Gli stessi numeri telefonici e app si possono usare per chi subisce stalking, invitato a tenere un diario dei fatti accaduti e a conservare tutti i messaggi, le chiamate e le prove relative allo stalker. Per confondere il persecutore è utile cambiare le proprie abitudini, oltre a tutte le password di social network e posta elettronica. Indispensabile anche informare della situazione amici, parenti, colleghi e datori di lavoro, per creare una rete di aiuto.
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