Cronaca / Lecco città
Giovedì 26 Maggio 2016
Lecco, Tubettificio
I due giorni decisivi
La direzione incontra i 99 dipendenti per presentare le condizioni salariali della nuova società, ogni singolo lavoratore deve decidere se aderire al progetto, l’alternativa è entrare nelle liste della mobilità
Due giorni di colloqui individuali. Tra ieri ed oggi, la direzione del Tubettificio europeo incontra i 99 dipendenti per presentare le condizioni salariali e di lavoro che troverebbero nella nuova società, la srl che dal primo giugno dovrebbe prendere in affitto gli impianti di Pescarenico.
Soppesati pro e contro, ogni lavoratore deciderà cosa fare: aderire al nuovo progetto (quindi essere assunto dalla srl), o restare nell’organico della spa ormai fallita (l’esercizio provvisorio termina a fine mese).
Sono giorni decisivi per capire se il Tubettificio (seppure con una nuova veste societaria) continuerà a produrre. Per consentire a Fiom-Fim e Uilm di siglare un accordo che garantisca la continuità aziendale (senza l’intesa sindacale il giudice non concederà l’affitto degli impianti) le adesioni si devono avvicinare molto ai 99 dipendenti in organico.
Mauro Castelli della Fiom nota: «Le condizioni poste dall’azienda sono impegnative per i bilanci familiari dei lavoratori, mi spingerei a dire che sono condizioni capestro: la riduzione salariale sfiora il 40%. A questi livelli di stipendio è difficile accettare senza avere prospettive su una continuità aziendale che vada oltre i sei mesi-l’anno, cioè senza garanzie sull’ingresso di un nuovo imprenditore. L’alternativa - continua Castelli - è la mobilità con un assegno uguale o superiore allo stipendio della srl, e con l’opportunità di essere più appetibili sul mercato del lavoro per l’assunzione in altre imprese».
Un’analisi che è condivisa da Giovanni Gianola: «È una decisione difficile quella che ogni singolo lavoratore dovrà prendere. Come sindacalista con l’esperienza di vertenze simili a quelle del Tubettificio, posso dire che se l’azienda dovesse cessare la produzione anche solo per due-tre mesi poi non riuscirebbe a ripartire: i clienti troverebbero altri fornitori e l’eventuale e successiva ripartenza sarebbe vanificata dalla mancanza di mercato. Come sindacato, stiamo facendo il possibile per garantire il posto e le tutele a tutti i 99 lavoratori».
Enrico Azzaro, segretario della Uilm: «Sono giorni decisivi per riuscire a dare continuità produttiva al Tubettificio europeo. Il futuro a questo punto lo decideranno i lavoratori che devono essere consapevoli che se dal primo giugno non parte la new co si troveranno nelle liste della mobilità».
Ricordiamo che la direzione d’azienda per abbassare il costo del lavoro della nuova società, ha proposto ai dipendenti una riduzione percentuale dei superminimi e tagli su premi collettivi e individuali. Mentre per tutti i 99 dipendenti e quindi senza negoziazione, è stato comunicato che si lavorerà per un anno solo per 30 ore settimanali.
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