Lecco: tavolini in piazza, prosegue il braccio di ferro legale

«Stiamo valutando di fare appello al Consiglio di Stato». Potrebbe non essere ancora finita la diatriba legale relativa ai tavolini in piazza Cermenati. Una recente sentenza del tribunale amministrativo regionale ha respinto i ricorsi presentati contro Palazzo Bovara da un pubblico esercizio, che pretendeva di mantenere i tavolini in piazza Cermenati, in difformità dai criteri generali adottati dall’ente e non avendo un affaccio diretto sulla piazza.

A pochi giorni di distanza, il legale rappresentante della società che gestisce il locale annuncia l’intenzione di fare appello contro il pronunciamento dei giudici. Al centro della discussione c’è proprio il “criterio dell’affaccio”, ovvero l’idea che gli spazi per i tavolini in piazza debbano essere assegnati solo a chi ha le vetrine che danno direttamente sulla stessa. Si fa notare come lo stesso Tar, in sede cautelare con un’ordinanza in seguito confermata dal consiglio di stato, abbia ritenuto irragionevole questo criterio. Del resto, evidenzia il ricorrente, la conformazione di piazza Cermenati è diversa dalla vicina piazza XX Settembre.

Nel primo caso, tra i tavolini e le vetrine dei locali c’è una strada, seppur situata in piena ztl, mentre nel secondo i tavolini sono collocati esattamente davanti alle vetrine di bar e ristoranti. In subordine, si evidenzia che gli spazi pubblici destinati ai dehors, in quanto risorsa scarsa, dovrebbero essere posti tutti a gara nel pieno rispetto delle normative comunitarie sulle concessioni. Gara che, peraltro, dovrebbe essere avviata garantendo la possibilità a tutti di partecipare a partire da condizioni di parità. Lo scorso novembre, il consiglio comunale aveva approvato all’unanimità un nuovo regolamento sull’occupazione degli spazi da parte dei pubblici esercizi. Secondo questo documento, per quanto riguarda piazza Cermenati, l’assegnazione degli spazi avviene in via prioritaria agli esercizi commerciali che hanno già il fronte di riferimento sulla piazza, in seguito agli esercizi ubicati tra vicolo del Torchio e vicolo Granai.

Eventuali aree rimaste libere verrebbero poi assegnate tramite bando. «Quando i giudici del TAR hanno affrontato più approfonditamente la questione – ha commentato il comune nei giorni scorsi - sono emerse le ragioni del Comune e la correttezza degli atti della giunta e del consiglio. Per l’occupazione del suolo, la città di Lecco si è dotata di un nuovo sistema di regole che, nella sua ultima versione approvata nel novembre 2023, è stato votato all’unanimità dal consiglio comunale: l’obiettivo era e resta sempre quello di bilanciare lo spazio a disposizione dei cittadini con quello a disposizione dei pubblici esercizi. Questo era il nostro impegno e da qui ripartiamo per continuare ad essere una città che cresce»

Proprio in attesa di questa sentenza Palazzo Bovara aveva scelto di prorogare le concessioni per le occupazioni di suolo pubblico per le attività di somministrazione alimenti e bevande e alimentari fino al 31 maggio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA