Cronaca / Lecco città
Sabato 27 Marzo 2021
Lecco. Sindacati sul decreto sostegni
Sul condono le critiche più dure
Il provvedimento del governo suscita dubbi anche di metodo, Cgil: «No alla sanatoria». Cisl: «Non è sufficiente». Uil: «Naspi da sistemare»
Il Decreto Sostegni, approvato dal Governo Draghi, ha suscitato non poche perplessità tra i sindacati, sia in termini di contenuti che di metodo.
«Ci sono diversi elementi del provvedimento che non ci convincono e rispetto ai quali siamo critici – interviene Diego Riva, segretario generale della Cgil -. Il primo è relativo ai condoni. La sanatoria fino a 5mila euro non è una misura che si doveva mettere in campo. Piuttosto, rispettando l’indicazione dell’Europa, si sarebbe dovuta dare priorità alla rimodulazione dell’Irpef nell’ambito di un’operazione complessiva che accanto alla revisione progressiva dell’imposta ponesse la lotta all’evasione fiscale».
Per il resto, la Cgil nutre altri dubbi, in particolare sul blocco dei licenziamenti prorogati (in parte) fino a giugno, perché «c’è il rischio che da luglio si vada in grave difficoltà. Non vogliamo un divieto perpetuo, ma che durante questo vincolo si proceda con la riqualificazione professionale, ragionando sulla riforma degli ammortizzatori, che chiediamo da tempo. Serve la capacità, da parte del Governo, di fare un passo indietro, ma anche di saper indicare la strada del cambiamento, puntando sulla transizione ecologica e sulla formazione».
Meno critico, ma non completamente soddisfatto, il segretario generale della Cisl Mbl, Mirco Scaccabarozzi, secondo cui «il decreto appare necessario e positivo ma non certo sufficiente a dare risposte strutturali a un tessuto sociale ancora prostrato, con centinaia di migliaia di posti di lavoro a rischio e milioni di famiglie che avranno bisogno di sostegno almeno per tutto il 2021».
Scetticismo, dalla Cisl, anche in relazione al metodo. Detto che auspica una «rinnovata concertazione con le parti sociali», il segretario rimarca che «la proroga al 30 giugno del blocco dei licenziamenti è solo un primo passo. La situazione economica, sociale, sanitaria continua a essere drammatica. Per questo continuiamo a chiedere l’estensione dello stop dei licenziamenti senza selettività per tutta la durata dell’emergenza sanitaria e un forte investimento sui contratti di solidarietà difensivi ed espansivi per salvare i posti di lavoro ed evitare esuberi».
Bene invece la proroga della Cassa Covid, il sostegno ai lavoratori con Naspi scaduta e la sospensione del decreto Dignità sino a fine anno, mentre si chiede «sulle categorie rimaste ancora ingiustamente escluse, in particolare braccianti agricoli a tempo determinato, colf e badanti, co.co.co. e partite Iva».
Anche Salvatore Monteduro - guida della Uil del Lario - parla di decreto con luci e ombre, con misure positive e altre non condivisibili o da modificare. «La differenziazione attuata nell’applicazione del divieto dei licenziamenti non è condivisibile e per questo auspichiamo un intervento che allinei tutte le posizioni con il blocco fino a fine ottobre, perché fino a che l’emergenza sanitaria perdurerà bisogna mantenere in campo i provvedimenti a tutela dei posti di lavoro. In questo senso, anche sulla Naspi andrebbe rimessa mano, prolungando l’indennità di disoccupazione e arrivando fino a 36 mesi, rimuovendo l’attuale riduzione graduale del beneficio».
Infine, un giudizio che Monteduro condivide con gli omologhi di Cgil e Cisl: «il condono è il messaggio peggiore che si possa dare: si premiano i furbi e si mortificano gli onesti».
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