Lecco, i sindacati bocciano la settimana corta al Medardo Rosso

Cgil, Cisl e Uil: «Il cambio d’orario è stato fatto in modo troppo frettoloso con il rischio che si trasformi in un grosso problema per gli studenti»

Lecco

I sindacati bocciano la settimana corta che da settembre dovrebbe partire al liceo artistico Medardo Rosso che unisce sotto le sue ali anche l’ex Bovara geometri, a loro dire il cambio d’orario è stato fatto in modo troppo frettoloso con il rischio che si trasformi in un grosso problema per gli studenti, che non hanno un servizio mensa e che torneranno a casa tardi, stanchi e poco motivati a studiare.

«Mi chiedo come mai abbiano votato gli alunni di prima superiore, senza una delega dalle famiglie, e come mai i genitori non siano stati invece coinvolti nel sondaggio - dice Pino Pellegrino della Uil scuola -. Inoltre che fine faranno i tanti progetti che il liceo sta portando avanti visto che non ci saranno più ore a disposizione».

Progetto extra orario scolastico che sono uno dei fiori all’occhiello della scuola e che ora rischiano di essere accantonati.

«Siamo preoccupati - prosegue Pellegrino - anche sul fronte dei trasporti, come verranno organizzati? Ma soprattutto è già stato messo in conto che essendo il Medardo Rosso l’unica scuola con l’uscita a tardo pomeriggio serviranno autobus e treni verso tutto il territorio?»

A lui fa eco Mario Rampello della Cisl che ribadisce come «un’operazione di questo genere andava fatta con calma coinvolgendo tutte le parti, tenendo conto di vari fattori come anche quello legato alle attività sportive che ora gli alunni del Medardo Rosso non potranno più fare per mancanza di tempo».

Impensabile che gli studenti rimandino al sabato libero tutte le attività che solitamente vengono distribuite durante la settimana.

Da chiarire anche la questione legata agli open day dei mesi scorsi quando era stata presentata la formula con l’orario su sei giorni, ed ora le famiglie si trovano a fare i conti con una nuova realtà che non è quella proposta, e per qualcuno è già scattata la ricerca di una scuola alternativa dove iscriversi.

«Approfondiremo la questione - aggiunge Massimiliano De Conca della Cgil -. Non comprendiamo perché ci sia stata questa corsa a far passare la settimana corta, quando per decisione come queste ci vogliono mesi e mesi di confronto».

Essendo il Medardo Rosso l’unica scuola con tutti i pomeriggi in classe non mancheranno i disagi sul fronte dei trasporti, soprattutto per chi abita lontano dal capoluogo.

Le altre scuole superiori del capoluogo al momento non sono intenzionate ad introdurre la settimana corta, forse in futuro tra più anni, ma non certo adesso.

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