Lecco. Si vende in Italia
Le aziende pensano positivo
Settembre ha fatto registrare una novità: non è più solo l’export
il salvagente per uscire dalla crisi degli ultimi anni
In settembre un’azienda su due di Confindustria Lecco e Sondrio segnala stabilità di ordini, produzione e fatturato, e per qualcuna non sono mancati gli aumenti sul mercato interno. Non è ancora ripresa, chiarisce il presidente dell’associazione Giovanni Maggi, «anche perché - spiega - la situazione varia da azienda ad azienda e a volte anche in modo significativo. Ci conforta però registrare che le aspettative per le prossime settimane sono improntate alla stabilità. Ancora una volta il numero di quanti dichiarano un miglioramento è superiore a quanti indicano il contrario».
Secondo l’ultima indagine congiunturale rapida diffusa ieri dall’Osservatorio congiunto di Lecco e Sondrio e Unindustria Como la buona notizia che riguarda il mese di settembre, rispetto alla media di luglio-agosto, è la maggiore intensità degli ordini sul mercato interno unita a quella delle esportazioni.
«Se il dato sulla domanda interna ci fa ben sperare, almeno in parte, l’incremento si registra anche sul versante estero, per quanto con un ritmo di crescita inferiore rispetto alle precedenti indagini. In questi anni di crisi l’export – dice il presidente dell’associazione Giovanni Maggi - ha rappresentato per molte aziende l’unica ancora di salvezza e non bisogna quindi fermare questo percorso. Ne siamo ben consapevoli e oltre a confermare il nostro impegno a favore delle aziende operanti all’estero, anche con misure straordinarie come il fondo internazionalizzazione 2015 che ha raggiunto i 200mila euro stanziati, ci fa piacere rilevare che le imprese di entrambe le province attingono dalle opportunità di strumenti con il Business Point».
Nei dati gli ordini di settembre, mese che si confronta con la maggior calma estiva, segnalano nuova vivacità e, «in controtendenza con l’andamento degli ultimi anni, è la domanda interna a spingere maggiormente». In settembre dunque il 34,2% delle imprese segnala incremento degli ordini in Italia, mentre quasi il 20% segna invece una frenata. Niente di nuovo, invece, per il 46,1% del campione. Sull’estero sono di più gli imprenditori che segnano crescita (29,2%) rispetto a quelli in contrazione (circa il 25%), mentre il resto rimane fermo sull’andamento di luglio-agosto.
Nella produzione, il 34,5% registra un aumento e il 20% un calo, mentre quasi la metà (45,5%) resta stabile. Un dato significativo è l’utilizzo medio degli impianti, che col 72,2% resta in linea col la rilevazione precedente.
In lieve incremento il fatturato, dato che si fa più positivo considerando anche che in settembre le materie prime in linea di massima secondo le imprese del campione non hanno subito aumenti, anzi, per il 20% del campione ci sono stati cali.
Un’impresa su tre (33,1%) registra dunque fatturati in crescita, mentre il 44,1% indica stabilità e il 23,7% un calo.
Guardando alle prossime settimane, quasi il 65,5% delle imprese di Lecco e Sondrio si aspetta che i livelli non cambino (contro il 59,3% del campione complessivo che include anche Como), tuttavia i giudizi di miglioramento (22,4%) sono più che doppi rispetto a quelli di peggioramento (12,1%). Ciò su un orizzonte temporale di visibilità che per quasi la metà delle aziende (41,1%) è molto breve, inferiore al mese, mentre solo il 17,9% supera il trimestre.
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