Cronaca / Lecco città
Venerdì 11 Settembre 2020
Lecco. Ripresa a strappi
«Cassa ripartita a luglio»
I dati della Cisl confermano questo andamento con un balzo in regione del 21% dopo i cali di inizio estate - Enzo Mesagna: «Ci aspettiamo interruzioni e ricadute»
«La ripresa non sarà progressiva, anzi ci aspettiamo interruzioni e ricadute».
Lo afferma Enzo Mesagna, segretario della Cisl di Monza e Lecco con delega al mercato del lavoro. Sulla base di una nuova elaborazione della Cisl sui dati di cassa integrazione, Mesagna spiega come al di là dei dati di breve periodo sulla ripresa produttiva (gli ultimi, diffusi da ieri dall’Istat, danno segno positivo per il mese di luglio), in realtà «a lockdown concluso, dopo la decisa risposta positiva del nostro sistema produttivo in maggio e giugno, il mese di luglio ha registrato una prima frenata».
L’affermazione si basa sui dati di cassa integrazione lombardi che «rispetto al 2019, quando la richiesta di Cig ha toccato i livelli più bassi dell’ultimo decennio, nel 2020 la Cig dei mesi di maggio, giugno e luglio è cresciuta rispettivamente di 45, 25 e 32 volte e ciò rende evidente quanto sia ancora lunga la via verso la normalità».
Il Lario è, con Brescia, Lodi e Sondrio, il territorio in cui lo scorso luglio la cassa integrazione è cresciuta più che altrove in Lombardia. E anche quando cala, e lo si vede nel confronto fra i mesi di luglio e di maggio, nei due settori lariani del tessile e della meccanica la flessione è molto più contenuta rispetto alla media regionale.
Lo studio della Cisl, che armonizza dati Inps e dati di Regione Lombardia, mostra che la Cig totale cala in modo sensibile fra maggio e giugno (-31%), ma torna a crescere in luglio (21,45%).
Un’inversione di tendenza che riguarda tutte le gestioni, ma soprattutto la Cig ordinaria, che cresce del 34,01% sul mese precedente e in particolare in alcuni territori come Brescia (54%), Como (322%), Lecco (149%), Lodi (568%), Sondrio (60%). In alcuni casi, si legge nell’indagine, si potrebbe pensare anche a ritardi nella registrazione delle domande di Cig dei mesi precedenti.
Dopo il calo di giugno sono comunque in crescita anche la Cigs (34,5%), seppure con volumi ancora molto contenuti, la Cigd (12,59%) e il Fis-Fondo integrazione salariale (13,47%). La flessione della richiesta di Cig in giugno ha interessato tutti i territori lombardi, tranne Milano dove è cresciuta del 13,80%. Negli altri territori è diminuita da un minimo del 20,43% a Brescia, a un massimo del 75,61% a Lodi. In luglio la richiesta di Cig ha continuato a scendere nelle province di Milano e Varese, mentre in tutte le altre ha ripreso a salire con incidenze che vanno da un minimo del 16,90% a Bergamo a un massimo del 560% a Como.
Su base mensile la Cig è in flessione in ogni settore a giugno con percentuali che vanno dal -56,91% degli alimentaristi, al -26,80% dei servizi vari, ma in tutti riprende a salire in luglio, tranne che nel settore dei servizi vari. «In particolare – sottolinea lo studio - nel settore tessile l’incremento della richiesta nel mese di luglio è maggiore della contrazione di giugno e quindi la Cig cresce anche su maggio del 18,19%. Nel settore metalmeccanico questo dato resta negativo, ma solo del -1,33%».
Negli altri settori la flessione di luglio su maggio è più accentuata, dal -5,45% del settore grafico, al -47,80% del settore dei servizi vari.
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