Lecco, il regalo in pronto soccorso. Centinaia di brioche per dire grazie

Il primario D’Angelo: «Sentire la gratitudine di chi curiamo è davvero il dono più prezioso»

Da eroi durante il Covid, a vittime di aggressioni verbali e fisiche. Il personale del pronto soccorso più degli altri sotto attacco. Perché sempre in prima linea, nelle urgenze, ma anche nei casi meno problematici, che magari potrebbero trovare risposte altrove, riducendo i tempi di attesa.

Per questo un piccolo gesto spesso può valere molto. Come quello di un anonimo lecchese che per il secondo anno consecutivo ha fatto recapitare cartoni carichi di fragranti brioche agli operatori del pronto soccorso dell’ospedale Manzoni. Girelle, cornetti, bomboloni, pistacchio, cioccolato, marmellata: un centinaio in tutto. Nessun biglietto, solo i dolci di pasticceria arrivati con un anonimo corriere. E questa volta a voler dire grazie è il primario del reparto, Luciano d’Angelo, capace, dopo tanti anni in corsia, di emozionarsi davanti al gradito regalo.

«Fa piacere, tanto, inutile negarlo. Anche perché è il secondo anno consecutivo, quindi non si tratta del ringraziamento per un singolo episodio, ma evidentemente di una forma di apprezzamento per il nostro lavoro. Almeno mi piace interpretarlo così. A chi ci ha fatto recapitare le brioche rivolgo un invito: venga a trovarci, mangiamole insieme, beviamoci un caffè. Sentire la gratitudine di chi curiamo è davvero il dono più prezioso».

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