Cronaca / Lecco città
Lunedì 18 Ottobre 2021
Lecco. Pochi parcheggi,
multe per la sosta, la rabbia sale
Castello, aumentano le lamentale dei residenti, nel mirino anche la scarsa pulizia e cura della strade
Sporcizia per strada, cestini divelti, parcheggi persi e stangate alle auto in sosta: è una protesta particolarmente diffusa e capillare quella che coinvolge in questi giorni il rione di Castello.
E se proprio in questi giorni il nucleo vecchio del quartiere assisterà finalmente ai primi lavori propedeutici alla nuova passerella pedonale sul Gerenzone, i residenti puntano però il dito su altri temi. A cominciare, appunto, dalla questione viabilistica. A quanto pare, in via Salerno sono tornati da alcuni giorni i vigili urbani ad elevare le multe alle auto in sosta. Se in termini di regolamento c’è poco o nulla da contestare, la protesta del quadrilatero racchiuso tra il Gerenzone e via Mentana è però soprattutto di principio. Per due ragioni. Anzitutto, «per oltre cinquant’anni si è parcheggiato senza problemi in questa via, ma da quando il Comune ha apposto la cartellonistica qualcuno si diverte a chiamare i vigili – è la protesta messa nero su bianco sull’apposito “cahier de doleances” virtuale del Comune di Lecco - i cittadini che non hanno posto auto o garage continueranno a parcheggiare in strada perché non hanno alternative. Su via Seminario la sera è impossibile trovare posto e molte auto parcheggiano puntualmente sul marciapiede».
Insomma, il tradizionale casus belli dei nuclei storici dei rioni lecchesi. Parcheggi non ce ne sono, ma abitazioni auto e residenti sì. Che fare? Imporre alla lettera il rispetto delle regole o contare su quelle non scritte del buonsenso? Ad ogni modo, non finisce qui. «La modifica della viabilità in via Pozzoli e in via Gerenzone e la scelta di creare un inutile parcheggio per le moto – denunciano i residenti - ha fatto perdere diversi posti auto agli abitanti di Castello. Non basta fare le multe: bisognerebbe proporre alternative ai cittadini che pagano le tasse. Anche perché il Comune in via Salerno non provvede nemmeno più a far tagliare le erbacce e alcuni residenti si sono organizzati autonomamente. Forse ci si ricorda di noi soltanto per elevare le multe».
E qui entra in gioco il secondo tema: la manutenzione e il decoro. Ingrandendo un filo l’angolo di analisi (e quindi scendendo di un isolato), le rimostranze si concentrano sulla mancanza di cestini su via Galandra (all’angolo e nei pressi della passerella pedonale chiusa) «in quanto divelti e mai ripristinati».
Quindi, la pulizia della via, «specialmente nel tratto pedonale non viene praticamente mai effettuata, c’è sporcizia di qualunque genere, foglie, deiezioni di cani, e la mancanza dei cestini peggiora ulteriormente la situazione».
Anche il verde di via Galandra non viene manotenuto: «In alcuni casi i rami degli alberi coprono i lampioni e la via risulta molto buia. Le foglie presenti a terra rendono il passaggio pericoloso sopratutto per i più anziani».
Da isolato a isolato, le proteste si chiudono infine in via Papa Giovanni XXIII che lambisce di fatto lo stadio e la parrocchia.
«Da più di vent’anni ormai siamo obbligati a pulire quasi quotidianamente le entrate degli esercizi commerciali dal momento che la mattina i possessori di animali consentono ai propri “amici” di fare i propri bisogni senza curarsi del fatto che noi ci lavoriamo qui. In oltre vent’anni non ho visto nessun operatore del Comune o di Silea passare a dare una pulita o una sanificazione. In compenso, ogni tanto, i vigili passano per dare multe a chi non ha messo il disco orario». Ed ecco il discorso tornare al punto di partenza: le multe.
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