Cronaca / Lecco città
Giovedì 03 Maggio 2018
Lecco. Piccola: «Entro quest’anno
tornerà al Comune»
Il sindaco Brivio garantisce: manterremo l’impegno. «Le ipotesi: mercato coperto a vocazione alimentare, parcheggio interrato intermodale o spazi d’incontro»
«È quasi un peccato non avere davanti un altro mandato».
No, Virginio Brivio non avrà un altro quinquennio a disposizione per costruire il futuro della Piccola. Però, garantisce, sarà il sindaco che la riporterà nelle mani del Comune, entro la fine del 2018.
«È un impegno che ci siamo presi e che realizzeremo». La concretizzazione dell’intero campionario di suggestioni, dal bosco urbano al mercato coperto, dall’area spettacoli al silos interrato, apparterrà invece a qualcun altro. Brivio, tutt’al più, si ripromette di metterne nero su bianco le linee di indirizzo, probabilmente aggiornare quell’accordo di programma datato 2003 che aveva dato avvio alla rivoluzione dell’intero comparto: il Politecnico, innanzitutto, ma anche l’ex Maternità ormai alle porte.
Ferma è rimasta soltanto la Piccola. Uno spazio cerniera troppo importante per lasciarlo immobile ai blocchi di partenza. Le varie proposte, un eterogeneo coacervo di un decennio di dibattiti, hanno negli ultimi giorni trovato supporters trasversali. Gli ambulanti sul tema del mercato coperto, gli attori della cultura sullo spazio per gli spettacoli all’aperto, persino gli addetti ai lavori di urbanistica e design per un restyling in chiave moderna del comparto, declinato secondo un recente concorso di idee timbrato Poli.
Il consenso in città, insomma, non manca. Ma deve essere d’accordo anche Rfi, ancora attuale proprietario dell’area. Il sindaco, dal canto suo, registra positivamente le recenti aperture del presidente Gentile e il dialogo, iniziato negli ultimi tempi, con una nuova figura della galassia Ferrovie, il referente per i rapporti con gli enti locali.
«Stiamo definendo gli ultimi dettagli – spiega - Rfi, ad esempio, ha chiesto un allargamento della fascia di rispetto del sedime ferroviario. Non è un problema. Nei prossimi mesi si andrà quindi alla trattativa finale. Il nostro obiettivo, non lo nascondiamo, è quello di uno scambio alla pari che, come anche voi anticipavate, tenga conto dei costi della bonifica che ci toccheranno e della dimensione economica che ha riguardato l’uso dell’area ancora di nostra proprietà, lo scalo merci del Bione. Abbiamo tutte le carte in regola per porci l’obiettivo di riavere in mano la Piccola entro fine 2018».
Chiuso il registro di permute e conguagli, si aprirà poi il libro dei sogni. Mercato coperto, biblioteca, parco urbano, laboratori, aree commerciali, parcheggi e spazi di aggregazione e spettacoli all’aperto. La lista dei desiderata non si è certo fermata al taglio di qualche erbaccia e a qualche infrastruttura di servizio. Brivio, dal canto suo, ne promuove tre. «Anzitutto, intendiamo rafforzare e porre a regime dignitoso una funzione già esistente, quella del mercato – argomenta il sindaco - Accolgo positivamente la presa di posizione di Barbieri, della Fiva, riguardo il tema della qualità della manifestazione. In tal senso, un mercato coperto, un secondo polmone dell’area mercatale a trazione alimentare, sarebbe certamente un’ottima soluzione. Secondo, la questione dell’intermodalità: un parcheggio interrato che dia accesso anche su via Arlenico potrebbe coniugarsi con l’interscambio con i bus. Infine, il tema dell’aggregazione. Penso, in questo senso, ad alcune funzioni un po’ strette nel Politecnico, come l’idea di una ristorazione a target diversificati, ma anche a molto altro. A un’impiantistica sportiva leggera, modesta che ben si coniughi con il tema dell’area verde e di un bosco urbano. E penso, finalmente, a un polo dei concerti e del teatro all’aperto, a tutte quelle situazioni che magari stanno strette nelle piazze centrali».
Il tutto, chiarisce il sindaco, cercando ovviamente di contenere i volumi, senza andare a ruota libera. Con un obiettivo chiaro e preciso: «Trasformare la Piccola in un’area centrale. Non sarà il centro cittadino con la morfologia che conosciamo, non sarà il nucleo storico. Sarà un’altra cosa, un’area di snodo, fortemente segnata dal tema dell’innovazione». E allora prendiamocela finalmente, questa Piccola.
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