Cronaca / Lecco città
Venerdì 30 Dicembre 2016
Lecco. Nuovi ammortizzatori sociali
La Cgil attacca: «Così meno tutele»
Nel 2017 ci saranno modifiche per la nuova Naspi (Assicurazione sociale per l’impiego), Wolfango Pirelli: «Il problema sono i tempi di copertura, che in precedenza erano più lunghi»
Nel 2017 il panorama degli ammortizzatori sociali cambierà, a seguito delle modifiche inserite nella riforma del lavoro (jobs act), che archiviano i sussidi stabiliti nel 2012 dalla legge Fornero.
Già dal mese di maggio del 2015 la mini Aspi e l’Aspi sono stati sostituite, per i lavoratori dipendenti, da Naspi (la nuova assicurazione sociale per l’impiego) e Asdi (operativa dal 2016 come assegno di disoccupazione destinato per altri 6 mesi a chi ha già usufruito di Naspi entro il 31 dicembre 2015) a fronte di requisiti famigliari stringenti. Per i dipendenti, dunque, mentre per i collaboratori iscritti alla gestione separata l’indennità una tantum viene sostituita dalla Dis-Coll, indennità destinata a chi perde il lavoro nel 2016.
Con la Naspi la durata massima del sussidio viene portata a due anni e non è più ancorata (come con l’Aspi) all’età del lavoratore, e aumenta leggermente (da 1.195 euro a 1300 euro) il tetto dell’importo, con una riduzione che dopo i primi mesi sarà del 3% anziché del 15%.
A fronte di ciò arrivano penalizzazioni sull’indennità di mobilità e anche restrizioni sulla cassa integrazione per quanto riguarda le tutele in costanza di posto di lavoro. Nel 2017 la mobilità sarà archiviata e sostituita dalla Naspi, destinata a tutti i dipendenti tranne quelli pubblici con contratto a tempo determinato e gli operai agricoli, che continueranno ad usufruire dell’indennità di categoria, così come accadrà per gli edili.
Sul riordino della cassa integrazione è stabilito che dall’1 gennaio si metterà la parola fine alle risorse di Stato per cassa integrazione in deroga e all’indennità di mobilità in deroga. Negativo il giudizio d’insieme da parte di Cgil e Uil, mentre la Cisl parla di un quadro con luci e ombre.
«Conta poco - afferma il segretario generale della Cgil provinciale, Wolfango Pirelli - il fatto che la Naspi riconosca un importo superiore, perché il problema sono i tempi di copertura che in precedenza erano più lunghi per chi aveva un’alta anzianità di lavoro. Gli ammortizzatori precedenti agivano in una logica di tenere i lavoratori il più possibile agganciati all’azienda in modo che, in caso di ripresa, potessero più facilmente rimettersi in servizio, così come sarebbe potuto accadere, a Lecco nella vicenda del Tubettificio per il quale è vero che il bando di vendita dà priorità di riassunzione per parte dei precedenti lavoratori, ma se tutti avessero avuto un maggior strumento di aggancio all’azienda sarebbe stato meglio»
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