Cronaca / Lecco città
Mercoledì 16 Giugno 2021
Lecco. Mercato del lavoro:
più assunzioni di figure qualificate
Sul totale l’incidenza delle high skilled è al 22%, un dato positivo: riflette l’accresciuto livello tecnologico - Tra i settori più vivaci si segnalano i servizi e l’industria
Più figure con alte competenze, ma aumentano anche le assunzioni di personale con abilità elementari. Nel 2020, la pandemia ha inciso anche sulla qualità degli avviamenti lavorativi, non solo sull’aspetto quantitativo, impattato dalla crisi.
A evidenziare le caratteristiche del mercato del lavoro lecchese lo scorso anno è stato il Rapporto dell’osservatorio provinciale, che ha fotografato l’evoluzione vissuta dal tessuto occupazionale.
Come hanno rilevato gli esperti di Pts Clas, dunque, in concomitanza con la consistente riduzione degli ingressi nel mondo del lavoro si è verificato un aumento del peso delle figure “high skilled” (professioni intellettuali scientifiche, tecnici specializzati), la cui incidenza sugli avviamenti totali supera il 22%. Un dato in sensibile aumento rispetto agli anni precedenti, quando la quota si era fermata al 20,4% nel 2019, 19,6% nel 2018, il 19,3% nel 2017. Superiore, invece, la percentuale del 2015 (23,3%), anno con il livello più elevato nell’ultimo quinquennio.
Aumentano, allo stesso modo, anche gli avviamenti di figure generiche e non qualificate (“elementary skilled”): nel 2020 si sono attestate al 22,7%, contro il 20,5% dell’anno precedente. Inevitabile, quindi, una flessione del flusso di avviamenti di figure “medium skilled”: quelle “manual” rappresentano il 22,8% (23,3% nell’anno precedente), mentre il segmento “non manual” si riduce dal 35,7% del 2019 al 32,2% del 2020.
«Anche i cambiamenti che si osservano circa la distribuzione degli avviamenti per settore economico sono piuttosto rilevanti – hanno evidenziato gli autori dello studio -: i servizi continuano a rappresentare il settore di maggior inserimento e registrano un ulteriore incremento (66,3% degli avviamenti nel 2020; erano il 64,6% nel 2019 e il 59,1% nel 2018). La quota di avviamenti nell’industria scende, invece, al 27,2% (28,5% nel 2019, 34,6% nel 2018), mentre rimane marginale il contributo del settore delle costruzioni (4,4%). Di minor rilievo il peso degli avviamenti nelle imprese del settore agricolo (2,1%), stabile rispetto all’anno precedente».
Il Rapporto ha analizzato anche la capacità di “assorbimento” del tessuto economico lecchese rispetto ai diversi livelli di competenze. In questo senso, la quota di lavoratori “high skilled” residenti in provincia di Lecco e assunti da imprese locali si attesta intorno al 59% (circa 10 punti in più del valore medio fatto registrare nel triennio 2016- 2018). La quota percentuale sale quasi al 60% per le figure “medium skill” rispetto al 58% registrato in precedenza (2016-18).
«È un dato positivo - ha evidenziato il gruppo di lavoro del Report, coordinato da Gianni Menicatti e Andrea Gianni -, che segnala un accresciuto livello di assorbimento delle risorse umane lecchesi maggiormente qualificate all’interno delle imprese che operano sul nostro territorio. A farne le spese sono state principalmente le province limitrofe (Milano, Monza e Brianza e Como) che hanno visto diminuire, nel 2020, la quota di lavoratori “high skilled” e “medium skilled” provenienti dal territorio lecchese».
© RIPRODUZIONE RISERVATA