Cronaca / Lecco città
Giovedì 27 Maggio 2021
Lecco. Mercato del lavoro
«Ci sono più occupati»
Secondo la Provincia l’andamento è positivo, ma la raccolta dati dei diversi osservatori non coincide: c’è chi nel primo trimestre evidenzia un calo dei posti
Una tendenza positiva, nonostante la forte frenata registrata a marzo: i flussi del mercato del lavoro nel primo trimestre inducono a un cauto ottimismo.
In un periodo in cui sullo sfondo resta la discussione sul blocco dei licenziamenti, il cui venire meno a fine giugno per i sindacati è preoccupante, i contenuti del report pubblicato dall’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro parlano di una situazione complessivamente in miglioramento. Nonostante la pandemia sia tuttora in corso, anche se l’andamento della campagna vaccinale permette di guardare alla crisi con qualche preoccupazione in meno, il saldo tra gli avviamenti e le cessazioni dei rapporti di lavoro ha fatto segnare un consistente dato positivo (+1.898 unità), nonostante il mese di marzo abbia inciso in modo negativo su questo trend.
Si tratta di una risultanza che contrasta con quella di cui abbiamo dato conto nei giorni scorsi, quando – ragionando sui dati messi a disposizione da Regione Lombardia attraverso il portale Quadrante del lavoro – abbiamo parlato con Enzo Mesagna della Cisl di un saldo negativo di seimila unità. In quest’altro caso, come ci hanno confermato ieri in Provincia (cui fa riferimento il polo di eccellenza che elabora questa analisi), i dati sono forniti da Sistal (Sistema informativo statistico lavoro), il portale ufficiale cui gli enti fanno riferimento nel monitorare l’andamento del mercato del lavoro. Di fatto, pur afferendo entrambi questi siti a Regione Lombardia, i contenuti sono diversi e non è chiaro quale ne sia la ragione.
In ogni caso, in base all’elaborazione dell’Osservatorio provinciale, l’incremento di quasi 1.900 unità «evidenzia una netta inversione di tendenza in termini congiunturali rispetto al saldo registrato nell’ultimo trimestre 2020 (-265 unità) e attestandosi quasi ai livelli pre-Covid del primo trimestre 2018 (+2.187 unità) e 2019 (+1.976) – come hanno spiegato gli autori dell’indagine -. Anche il raffronto rispetto ai dati del primo trimestre 2020 è positivo, ma il saldo segnato in quel periodo (+864 unità) è stato influenzato dalle restrizioni iniziate con il primo lockdown del marzo dell’anno scorso».
In seno a questo trend, si registrano dinamiche favorevoli sia per quanto riguarda la componente maschile (+1.113) che femminile (+785), mentre sul fronte degli avviamenti per classi d’età, spicca in senso positivo la performance dei giovani: tra i 15 e i 29 anni hanno infatti chiuso il primo trimestre a +1.065. A livello settoriale, invece, sono i comparti dell’industria (+866) e del terziario (+705) a incidere sull’avanzo positivo.
Meno positivo il quadro per quanto riguarda la tipologia contrattuale, considerato che gli indeterminati rappresentano un quarto del totale. Poco più della metà, invece, ha riguardato persone in possesso di un livello di istruzione piuttosto basso, pari alla scuola dell’obbligo, mentre solo l’11,5% ha interessato persone in possesso di laurea e formazione post laurea.
«Quasi il 25% degli avviamenti per livello di skills riguarda persone in possesso di competenze generiche, anche se il dato è compensato da un considerevole 55,4% di avviamenti di persone con un buon livello di competenze manuali o intellettuali e un 20,3% di lavoratori altamente qualificati».
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