Cronaca / Lecco città
Giovedì 30 Marzo 2017
Lecco. «Mercato casa
Una ripresa debole»
Il punto della situazione sugli immobili dopo l’edizione numero 34 della Meci, la Fiera dell’edilizia. Sergio Piazza (Ance): «A Lecco non ci sono nuovi cantieri perché manca il coraggio, non c’è ancora fiducia»
Le difficoltà (che non sono ancora finite) del mercato delle costruzioni sul Lario, le opportunità che per il settore arriverebbero dallo sviluppo turistico, il ruolo delle fiere edili nel favorire i contatti con altre imprese e con la clientela, la necessità per le imprese di innovare per non essere scartate dal mercato e quella di assecondare, anche da parte delle pubbliche amministrazioni, un’idea dell’abitare che per non erodere altro suolo può solo contare sulla riqualificazione dell’esistente.
Punto, quest’ultimo, su cui sono determinanti nel rapporto coi costruttori le scelte della politica locale, sempre che prima o poi si inizi a vedere qualcosa delle promesse fatte dal legislatore sull’alleggerimento della burocrazia.
Sono stati questi i temi principali dell’ultima (la 34ma) edizione di Meci, la fiera dell’edilizia che si è chiusa l’altro ieri in Lariofiere e ripresi ora dal presidente di Ance Lecco, Sergio Piazza, che chiama le imprese iscritte all’associazione a fare il possibile per innovare ma sollecita anche gli enti pubblici ad investire nell’edilizia residenziale guardando ai nuovi bisogni dell’abitare e allo sviluppo turistico locale.
Sulla situazione di mercato Piazza sottolinea che «ci sono solo deboli segnali, ma insufficienti a dire che è ripresa». E anche gli ultimi dati che danno ad esempio una città come Milano con compravendite in crescita del 22% nel 2016 rispetto al 2015 Piazza afferma che «di quella percentuale il 16% deriva dalla vendita dell’usato. Sarà anche vero che chi vende l’usato spesso compra il nuovo, ma non abbiamo, neanche su Milano, evidenza di un travaso di questo genere. E ciò accade a Milano, un mercato per sua natura positivo. In provincia - conclude - non sta andando così. A Lecco non ci sono nuovi cantieri perché manca il coraggio di chi deve costruire e quello di chi deve comperare, cioè manca ancora fiducia».
A un mondo di piccole aziende abituate a lavorare nel mercato tradizionale Piazza ricorda che «il futuro dell’edilizia sarà qualcosa di molto diverso da ciò che abbiamo vissuto fino ad oggi. Come associazione - aggiunge - dovremo favorire le aziende che faticano ad adeguarsi e crediamo che il primo passo sia quello di unirsi, di collaborare o, come si dice più spesso oggi, fare rete. Per chi resta fuori gli orizzonti saranno sempre più limitati, perciò serve che le aziende si adeguino ai nuovi strumenti non solo informatici. Devono aggiornarsi con le nuove tecnologie di settore per un nuovo modo di progettare e costruire».
Nei nuovi modi entra anche la riqualificazione, «che è il vero futuro dell’edilizia. È un aspetto - aggiunge Piazza - di cui nel Lecchese vediamo scarsi segnali, ma ai politici locali ricordiamo che è la strada giusta per andare incontro a un consumo zero di suolo. Una strada possibile solo con un salto notevole nell’abbattere la burocrazia. Credo che a Lecco - aggiunge - la politica abbia recepito il nostro messaggio di necessaria semplificazione e che debba riuscire a tradurlo in pratica con una nuova legislazione in via di approvazione».
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