Cronaca / Lecco città
Venerdì 19 Giugno 2020
Lecco. Mercati e governo
Per le imprese due fronti
Gli stati generali. Lorenzo Riva di Confindustria: «Nessuno scontro ma serve un piano di rilancio degli investimenti pubblici a medio e lungo termine»
Durante gli Stati generali dell’Economia, che nella loro quarta giornata di mercoledì a Villa Pamphilji si sono svolti fra il Governo e gli industriali di Confindustria, Confapi e Ance, i presidenti nazionali delle tre associazioni hanno ricordato alla politica che non è più tempo di annunci e chiesto di dimostrare la fiducia nelle attività produttive con interventi concreti e rapidi per aiutare la liquidità delle imprese, per sostenere i consumi e pianificare fin d’ora l’utilizzo dei fondi, anche europei, per rilanciare opere pubbliche e infrastrutture.
Richieste (e critiche) avanzate con toni diversi ma con la medesima sostanza dai presidenti di Confindustria, Carlo Bonomi, di Confapi, Maurizio Casasco e di Ance, Gabriele Buia e fatte proprie dalle rappresentanze locali. A parlare degli interessi di Lecco e Sondrio nella “fase tre” sono i presidenti territoriali di Confindustria, Lorenzo Riva, di Api, Luigi Sabadini e di Ance, Sergio Piazza.
«Le nostre province – afferma Riva - registravano già segnali di rallentamento prima del diffondersi della pandemia, anche se forse in misura più contenuta rispetto ad altri territori italiani. Certo è che come tutti gli altri scontiamo gli effetti di congiuntura che ben conosciamo, fra contrazione degli ordini e mercati internazionali in forte crisi. Le misure promesse dal Governo a sostegno dell’economia purtroppo sono in diversi casi ferme al livello degli annunci. Esempi emblematici sono quelli della cassa integrazione o del sostegno alla liquidità: per quanto pensiamo che le aziende possano continuare ad anticipare l’indennità di cassa ai dipendenti, se la loro stessa attività è ridotta? Il problema c’è, anche sul nostro territorio, ed è grave».
Nessuno scontro col Governo, afferma Riva, piuttosto alcune proposte al Governo, basate su “realismo e concretezza” per l’ “unica strada possibile del dialogo e del confronto, non solo fra politica e industria: questa – aggiunge Riva - è una crisi dalla quale usciremo solo con il contributo corale e responsabile di tutto il Paese».
Liquidità e rallentamento degli ordini, anche esteri, «ci preoccupano, attendiamo di vedere l’andamento del prossimo periodo: molto dipende dalle misure che arriveranno dal Governo, ma anche da come si muoveranno i mercati internazionali che, per un territorio esportatore come il nostro, possono avere un impatto significativo».
Sul grande piano di rilancio annunciato da Conte per settembre Riva ricorda che «serve un piano degli investimenti e del sistema economico di medio-lungo periodo, per rimettere in moto la nostra economia. Altrimenti le ripercussioni sul tessuto imprenditoriale sono purtroppo un rischio concreto». E ricorda tre temi centrali evidenziati da Bonomi: la produttività, la qualità ed efficienza della spesa pubblica e la sostenibilità del nostro debito.
«Anche grazie ai fondi che l’Europa potrebbe mettere a disposizione – conclude Riva - abbiamo un’occasione unica, che non va sprecata, per uscire dalla stagnazione con un programma organico per lo sviluppo complessivo del Paese, dove il sistema produttivo gioca un ruolo determinante».
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