Lecco, medicina riabilitativa: arriva il robot umanoide

Lecco

Migliorare l’efficacia delle terapie e la qualità della vita dei pazienti tramite l’utilizzo di tecnologie ultramoderne: è questo lo scopo della collaborazione annunciata tra il Villa Beretta Rehabilitation Research Innovation Institute e Oversonic Robotics, per integrare la robotica avanzata nei percorsi di medicina riabilitativa per pazienti con patologie neurologiche.

Al centro della collaborazione vi è l’impiego nel centro di ricerca della versione medicale di RoBee, il robot umanoide cognitivo di Oversonic, progettato per supportare sia i pazienti nei percorsi di recupero motorio e cognitivo sia il personale sanitario.

Il progetto sarà sviluppato a Lecco, all’interno di un laboratorio di ricerca congiunto tra Villa Beretta e il campus di via Previati del Politecnico di Milano, un ambiente altamente specializzato dedicato all’innovazione nel settore sanitario. Questa iniziativa si inserisce all’interno di un contesto di trasformazione tecnologica applicata alla medicina riabilitativa, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza delle terapie e la qualità della vita dei pazienti attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia.

«Questo progetto di collaborazione pone l’uomo al centro, come colui che determina l’interazione con la tecnologia, che è sempre al servizio della dignità della persona», commenta il dottor Franco Molteni, direttore scientifico del VBRRII. «La tecnologia non sovrasta l’uomo, ma estende la volontà della persona che deve assistere e che deve essere assistita, mantenendo in pieno le proprie capacità umane. Il progetto è avveniristico – prosegue Molteni - e vuole introdurre i robot umanoidi come soggetti all’interno dei percorsi di cura, ovviamente l’umanizzazione delle cure è il primo target; vogliamo far sì che la tecnologia sia un aiuto alla persona e non sia una sostituzione di persone e, soprattutto, che non sia una meccanica sostituzione. Tutto questo è possibile anche grazie al fatto che algoritmi cognitivi sono inseribili in questi robot umanoidi e quindi l’”empatia” della relazione può essere certamente garantita».

Alla presentazione del robot RoBee hanno partecipato, oltre al dottor Molteni, anche Paolo Denti e Fabio Puglia, presidente e Ceo di Oversonic Robotics. Dal punto di vista del paziente, il progetto mira a valutare come l’interazione con RoBee possa influenzare l’adesione alle terapie riabilitative e il benessere psicologico. Per il personale sanitario, il focus è sulla integrazione del robot nelle attività di assistenza quotidiane, con l’obiettivo di ridurre il carico di lavoro e ottimizzare l’organizzazione del reparto. Infine, il progetto esplorerà anche la percezione dei caregiver, analizzando l’impatto di RoBee sul supporto all’assistito e sull’interazione con il personale medico.

Sul piano della medicina riabilitativa, RoBee, grazie alle sue avanzate capacità motorie e sensoriali, potrà assistere i pazienti nei movimenti e negli esercizi di deambulazione. Attraverso l’interazione verbale e visiva RoBee stimolerà anche le capacità cognitive con esercizi collaborativi e monitorerà in tempo reale i progressi del paziente. Il robot svolgerà poi un ruolo di supporto logistico per il personale sanitario, contribuendo alla gestione delle forniture ospedaliere, al monitoraggio dei parametri vitali e all’organizzazione delle attività quotidiane dei pazienti, migliorando così l’efficienza operativa della struttura.

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