Cronaca / Lecco città
Domenica 26 Aprile 2020
Lecco. Mascherine certificate
e soprattutto lavabili
Limonta, una società del gruppo realizza il dispositivo - La capacità produttiva sarà di 50mila unità al giorno
LECCO
Ha ottenuto l’omologazione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità il prototipo delle mascherine sviluppate e prodotte da Aunde Italia, società partecipata dal Gruppo Limonta, dalla famiglia Vergnano e dalla casa madre tedesca specializzata nella produzione di tessuti tecnici.
A metà marzo Aunde ha deciso di convertire parte degli impianti produttivi di Torino per realizzare mascherine chirurgiche che rispondessero al Dpcm numero 18 del 17 Marzo 2020 articolo 15 comma 2.
«Da subito abbiamo ritenuto di seguire tutti i passi necessari per poter produrre e commercializzare un prodotto totalmente in linea con le disposizioni di certificazione dell’Istituto superiore di sanità, seguendo norme, procedure e direttive senza il rispetto delle quali non poteva esservi garanzia per l’utilizzatore circa l’efficacia del dispositivo» afferma Enrico Vergnano, amministratore delegato e socio di Aunde.
Coinvolti sin da subito i collaboratori dell’area R&D di Aunde in un settore mai esplorato, con l’obiettivo di raggiungere elevatissimi standard tecnici in tempi ridotti.
Ne è nato TechnoproteX, un dispositivo medicale riutilizzabile di tipo I, certificato ISS secondo norma Uni En 14683:2019 e Uni En Iso 10993-1:2010, destinato all’utilizzo civile, aziendale e ospedaliero. Adatto a tutti quegli ambienti in cui non è possibile garantire il rispetto della distanza interpersonale.
TechnoproteX è una mascherina lavabile che si comporta come un capo di abbigliamento, risultando duratura nel tempo dopo diversi lavaggi, il cui cuore è fatto da un filtro facilmente sostituibile. Un binomio pratico ed economico, altamente competitivo a confronto dei normali dispositivi monouso.
«Per la produzione di TechnoproteX l’azienda ha messo a disposizione e adattato tutte le proprie tecnologie, dal taglio laser per la particolare forma della mascherina alla saldatura a ultrasuoni del filtro, ma anche la tradizione della sartoria italiana nella cucitura della parte tessile - spiega Antonio Brusadelli, direttore generale del gruppo Limonta - Siamo fieri di aver raggiunto il nostro obiettivo. La capacità produttiva giornaliera dello stabilimento Aunde Italia si attesterà a 50mila dispositivi certificati Iss. Ora siamo pronti a partire e a breve sarà disponibile una versione junior per ragazzi e bambini». Particolare attenzione è stata posta sia alla linea stilistica che all’estetica, così che la mascherina possa integrarsi in modo armonioso ai personali outfit, pur nel massimo rispetto degli standard di sicurezza.
La mascherina è inoltre pensata per un utilizzo prolungato, adatta quindi ad una intera giornata lavorativa, ma è altresì destinata ad un utilizzo nella sfera privata, per una passeggiata in centro o per una serata con amici.
Il gruppo Limonta in questo mese non è stato fermo nella lotta contro il Covid-19. Mentre a Torino si creava una mascherina che rispondesse ai requisiti dell’Istituto Superiore di Sanità, a Bergamo a fine marzo era già operativo l’ospedale da campo Ana, dove gli Alpini, insieme ai collaboratori della ditta Limonta, hanno posato circa 6.500 mq di pvc di produzione della ditta stessa.
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