Lecco. «Lo Stato inizi a pagare
Sarebbe già un sostegno»
Problema liquidità: Sergio Piazza ricorda che i debiti del pubblico raggiungono un totale di 6 miliardi
«La nostra prima richiesta per aiutare le imprese edili in difficoltà per la liquidità – afferma il presidente di Ance Lecco e Sondrio, Sergio Piazza - è quella di far sì che lo Stato paghi rapidamente tutti i lavori pubblici già realizzati, che oggi dalla pubblica amministrazione vengono saldati con me si e mesi di ritardo».
La richiesta è prioritaria nella parte del Piano per il rilancio dell’edilizia presentato al Governo e dedicata al sostegno alla liquidità delle imprese nell’emergenza coronavirus.
Ance «chiede innanzitutto – si legge nel documento dell’associazione - che siano pagati tutti i debiti arretrati della pubblica amministrazione, che ammontano a 6 miliardi di euro per il settore delle costruzioni».
Un’esigenza che si aggiunge anche alla richiesta di approvazione «in tempi brevi» dell’estensione fino al 31 dicembre 2021 dell’operatività straordinaria del Fondo di Garanzia per le pmi, utile a garantire da parte dello Stato i prestiti che queste chiedono alle banche, «così da accompagnare – scrive Ance al Governo - le imprese anche nella fase di ripresa economica del Paese, ampliando la percentuale di copertura per singola operazione portandola dall’80 al 100%, sia aumentando da 1,5 a 5 milioni di euro per singola impresa l’importo massimo garantito per singola operazione di finanziamento».
Altre due misure riguardano l’estensione a tutte le imprese, anche quelle che presentino crediti deteriorati, l’accesso alla moratoria (con modifica art. 56 DL Cura Italia) e l’eliminazione del divieto di cessione di ecobonus e sismabonus a banche e intermediari finanziari.
Sempre per l’alleggerimento della pressione finanziaria, arriva anche la richiesta di prorogare per almeno i prossimi tre mesi i pagamenti di tasse e contributi in scadenza allargando la platea delle imprese beneficiarie anche a quelle con fatturato superiore ai 2 milioni di euro. Fra le proroghe richiesta anche (fino al 2030) quella della detrazione Ecobonus e Sismabonus portandola al 100%. Fra l’altro si chiede di abrogare fin da ora, senza aspettare la scadenza di fine giugno 2020, lo “Split payment” (sistema con cui le pubbliche amministrazioni scorporano l’Iva dai pagamenti alle imprese e la versano direttamente all’Erario).
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