Lecco. «L’impresa 4.0?
Si lavori sulle competenze»
Dall’intelligenza artificiale ai big data, dal cloud alle nuove tecnologie della produzione - Nelle aziende investimenti per miliardi di euro
Quello dell’impresa 4.0 è «un mondo complesso, che ha capito quali tecnologie utilizzare, ma che fa ancora un po’ fatica a capire che le competenze servono. Comunque non c’è dubbio sul fatto che il processo di trasformazione digitale avanzata nelle imprese sia in corso».
È la sintesi dello stato dell’Impresa 4.0 presentata ieri da Marco Taisch, professore del Politecnico di Milano e presidente di Made, il Competence Center per Industria 4.0, nel corso della conferenza organizzata da Confindustria Lecco e Sondrio e dal Digital Innovation Hub Lombardia dal titolo “Focus Industria 4.0. Facciamo il punto”.
Nell’incontro che si è tenuto ieri a Lecco nella sede dell’associazione in via Caprera sono intervenuti, dopo i saluti del presidente di Confindustria Lorenzo Riva, Gianluigi Viscardi (presidente di Digital Innovation Hub Lombardia e di Cosberg Spa), Giuseppe Linati (direttore Dih Lombardia) e Ennio Manzi (Italfinance Cca). (M.Del.).
Dall’intelligenza artificiale ai big data, al cloud, alle nuove tecnologie della produzione, sono in corso nelle aziende italiane investimenti per miliardi di euro, soprattutto da parte di quelle imprese che «hanno capito – ha detto Taisch – che possedere tecnologie di intelligenza artificiale significa avere un grande impatto sulla vita delle persone e sui modelli di business».
Con l’Iot (l’internet delle cose), i sistemi “parlano” fra loro, in fabbrica ma non solo, «ma già iniziano le esperienze di dialogo fra sistemi. Nella nostra percezione individuale – ha affermato Taisch – tendiamo a considerare segmenti separati, ma ciò non sarà più possibile”. Perciò, ha aggiunto, anche l’azienda che produce un manufatto maturo come il tondino di ferro, “deve capire, per restare competitiva, la direzione dei sistemi complessi. Cloud, intelligenza artificiale e big data hanno un effetto combinatorio fra loro, quindi chi li sa gestire in modo combinato ha un effetto moltiplicativo sul proprio business».
Ma su quali tecnologie in particolare devono puntare oggi le aziende? E quali sono le prospettive nei prossimi anni?
«Oggi il cloud – ha spiegato Taisch – è ormai diffusissimo e nei prossimi anni sarà adottato dal 100% delle imprese. Inoltre, il mondo della sensoristica, che oggi costa veramente molto poco, si porta dietro robotica, connettività e monitoraggio. Ciò significa sapere molto bene cosa accade in fabbrica. E non preoccupatevi – ha detto Taisch agli imprenditori presenti in sala – della blockchain: è un’innovazione lontana per quanto riguarda le imprese, oggi riguarda soprattutto il mondo finanziario».
La nuova sfida, da qui a qualche anno, sarà «connettere le imprese con le imprese. L’Iot – ha aggiunto Taisch – crea qualche autolimitazione: un’azienda è fatta di processi, persone e procedure, tre fattori che vanno connessi».
La sfida più strategica però sarà quella dei dati: «Capirli, saperli interpretare e trasformarli in valore diventa fondamentale». Considerare dunque le materie prime, gli investimenti e le persone come unici capisaldi del fare impresa non basta più: «Il dato – ha sottolineato Taisch – diventa il quarto fattore produttivo, perciò serve raccoglierlo, processarlo e farne valore».
Per quanto riguarda l’automazione e la robotica, «serve uscire dal dibattito infinito secondo cui l’automazione porterebbe via lavoro. Oggi siamo in un’automazione nuova e cognitiva: da nostre indagini, se ho un sistema che mi dà dati in tempo reale, l’operatore aumenta la propria produttività del 20%. Quindi l’automazione cognitiva abilita occupazione».
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