Lecco. Le imprese galleggiano
tra ricavi in crescita e ordini in calo
I dati raccolti ad ottobre da Confindustria: la diminuzione della domanda riguarda anche l’estero. Tiene la produzione.
Domanda - sia interna sia estera - in frenata. Attività produttiva stabile. Fatturato in aumento. Da questi tre elementi esce questo giudizio complessivo: la congiuntura economica di ottobre è stabile rispetto all’andamento di settembre.
È il risultato a cui arriva l’indagine condotta da Confindustria Lecco e Unindustria Como.
Cominciamo dalla domanda. Il campione d’indagine comunica una decelerazione che interessa sia il mercato domestico sia l’export, anche se gli ordinativi sul mercato interno risultano maggiormente penalizzati. Sul mercato interno, il 43,4% del campione indica di aver registrato un mantenimento della domanda rispetto ai livelli di settembre, il 38,2% segnala una riduzione degli ordinativi mentre il restante 18,4% un incremento.
L’indicatore associato all’attività produttiva risulta globalmente stabile, grazie al bilanciamento tra le indicazioni di diminuzione e quelle di incremento della produzione. La capacità produttiva mediamente impiegata dalle imprese aderenti all’Osservatorio si attesta al 75,3%, in leggero aumento rispetto a quanto registrato nell’ambito dell’edizione di settembre.
Il fatturato registra invece una prevalenza di giudizi di aumento rispetto a quelli di diminuzione. Permangono alcuni elementi di attenzione, in particolare quelli legati alla ridotta visibilità sugli ordini (il 44,7% delle imprese rivela di avere un portafoglio inferiore ad un mese) e ai casi di insolvenza e ritardi di pagamento da parte dei clienti (riscontrati per oltre il 53% delle aziende).
I giudizi riguardanti il costo per l’acquisto delle materie prime risultano in maggioranza stabili. In caso di variazione, prevale la diminuzione delle quotazioni, determinando benefici all’acquisto. Sul versante dei rapporti tra le aziende e le banche si registra una generale stabilità; da segnalare comunque un incremento delle spese e delle commissioni bancarie comunicato dal 16,9% del campione. Lo scenario occupazionale si conferma anch’esso diffusamente stabile, così come indicato dall’85% delle aziende.
«L’indagine evidenzia una prevalenza di dati in diminuzione, dei quali non è però possibile quantificare l’ entità sulla base dei giudizi rilevati - sottolinea il Giovanni Maggi, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio -. Credo che questo segnale non debba metterci troppo in allarme, anche se è necessario prestare attenzione alle dinamiche in atto in particolare per quanto attiene l’export. Per quanto riguarda le aspettative per l’andamento complessivo nelle prossime settimane - continua Maggi - le aziende danno indicazioni in prevalenza orientate alla stabilità. Dobbiamo però tenere conto anche di un 16% di previsioni di diminuzione. Si configura quindi uno scenario ancora complesso».
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