Cronaca / Lecco città
Sabato 02 Giugno 2018
Lecco. Lavoro al caldo
In estate “arruolati” in 6.800
Le previsioni di assunzioni per le imprese si impennano nel periodo di ferie e sostituzioni. La parte del leone la fa l’industria con 2.880 posti
Il barometro delle assunzioni segna bel tempo: nel trimestre maggio-luglio ad entrare nell’organico delle aziende lecchesi saranno ben 6.800 lavoratori. Continuano a mantenersi su alti livelli, dunque, le previsioni delle imprese del nostro territorio in relazione agli inserimenti di nuovo personale. A rilevarlo è l’indagine continua Excelsior, svolta mensilmente dalla Camera di Commercio di Lecco sulla base delle informazioni raccolte presso le realtà produttive.
I risultati elaborati anche in funzione del trimestre in corso, dunque, sono positivi e rimarcano ancora una volta la parte del leone fatta dall’industria: è riferibile a questo comparto, infatti, il 42,4% del totale delle entrate, contro percentuali notevolmente più contenute rilevate da Infocamere a livello regionale (28,3%) e nazionale (28,5%).
Da sottolineare come a cercare nuovo personale sarà il 16,9% delle aziende con almeno un dipendente: in questo contesto, spicca l’intenzione di implementare l’organico delle realtà di piccole dimensioni che operano nel settore turistico (26,9%). Nel complesso, comunque, oltre il 42% delle assunzioni si concentrerà nell’industria, con 2.880 nuovi contratti, di cui 450 riguarderanno le costruzioni. In questo senso, Lecco ha fatto segnare il secondo miglior risultato in Regione, alle spalle di Cremona. Gli altri inserimenti andranno a interessare in 1.110 casi il commercio, mentre 990 saranno i contratti turistici; 1.830, invece, quelli degli “altri servizi”.
Concentrandosi sul mese di maggio, le aziende hanno previsto l’assunzione di 2.110 persone, con un contratto su quattro (26,3%, in crescita rispetto al 23,9% di aprile) a tempo indeterminato. Un dato sensibilmente superiore a quello nazionale (22,8%), ma altrettanto inferiore a quello regionale (30%). A “tirare”, anche in questo contesto, è sempre la manifattura, che assorbe il 39,3% del totale delle posizioni “stabili”. Salgono, sempre nel confronto con aprile, anche la quota dei contratti di apprendistato (dal 7,9% al 9,2%; Lombardia 8%, Italia 8,1%) e quella dei contratti a tempo determinato (dal 57,5% al 58,4%; il dato di maggio è in linea con la media regionale, 58%, e rimane inferiore a quello italiano, 65,6%). Quest’ultimo tipo di rapporto è quello prevalente nei settori “servizi alle imprese”, “turismo” e “servizi alle persone” (rispettivamente 67,2%, 66,1% e 63,9%).
A mostrare maggiore fermento occupazionale sono le aziende con meno di cinquanta dipendenti: è a loro appannaggio, infatti, il 63,5% del totale delle entrate previste a maggio, contro il 23,7% di medie imprese e il 12,3% relativo alle realtà imprenditoriali oltre i duecentocinquanta addetti.
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