Cronaca / Lecco città
Sabato 29 Maggio 2021
Lecco. «L’artigianato cresce
Ora deve ripartire la Germania»
Esprime ottimismo, il presidente di Confartigianato Imprese Lecco Daniele Riva sulle prospettive dalla manifattura lecchese
LECCO
«Non solo la percezione, anche i dati confermano che la situazione sta migliorando. In questi ultimi mesi ci sono stati sostanziali riscontri positivi per le aziende di produzione, anche se altre categorie sono rimaste un po’ al palo. Non appena, con i progressi della campagna vaccinale, saremo tutti più liberi di muoverci, sono convinto che si spenderà molto più di quanto si farebbe in condizioni normali, come reazione all’ultimo anno e mezzo vissuto tra rinunce e restrizioni. Questo darà un’ulteriore spinta ai consumi: quando il virus sarà finalmente contenuto in modo definitivo, l’economia riceverà una bella accelerata».
Esprime ottimismo, il presidente di Confartigianato Imprese Lecco Daniele Riva, rispetto alla situazione attuale e alle prospettive dalla manifattura lecchese.
La strada imboccata sembra destinata a portarci definitivamente fuori dal tunnel della crisi sanitaria, cosa che inevitabilmente si rifletterà sul contesto economico. E se una parte – fatta di bar, ristoranti, commercio – fatica ancora in modo marcato, ce n’è un’altra che invece sta registrando numeri importanti.
«Nella nostra zona tante aziende sono legate all’export – continua Riva, focalizzandosi sui mercati di riferimento delle imprese artigiane -, per cui è determinante che anche i nostri partner mondiali ripartano in modo sostenuto, per evitare che si formi un imbuto i cui riflessi sarebbero negativi anche per noi. Sotto questo aspetto, è fondamentale che la Germania intercetti la ripresa a pieno ritmo, perché per noi quello tedesco è un mercato molto importante».
Le aspettative per i prossimi mesi, comunque, sono positive. «Sono fiducioso. L’edilizia già lo scorso anno era in fibrillazione e quest’anno lo dovrà essere ancora di più, tra bonus e superbonus che potranno portare sicuramente grossi benefici. Quando si muovono le costruzioni e l’automotive, infatti, trainano il 90% della produzione e da qui in avanti i numeri credo che non potranno che essere positivi».
Le misure messe in campo dallo Stato, quindi, sono destinate a produrre effetti favorevoli. «Anche l’iperammortamento, per come è stato ripensato, è interessante: il recupero in tre anni del 50% dell’investimento significa pagare la metà del macchinario acquistato. Quindi, da qui all’anno prossimo ripartiranno anche settori che già nel 2019 avevano subito una frenata consistente. Le premesse sono dunque positive: quello che serve, ora, è intervenire sulla burocrazia, sempre troppo pesante».
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