Cronaca / Lecco città
Mercoledì 10 Giugno 2020
Lecco. «La Cassa estesa
può salvare molti posti»
Lorenzo Riva, presidente di Confindustria Lecco, analizza i provvedimenti del ministro del Lavoro: «Per quanto riguarda il blocco dei licenziamenti, non penso che gli imprenditori vogliano lasciare a casa la gente»
«Bene per l’estensione della cassa integrazione fino alla fine di quest’anno, data la grandissima incertezza del comparto industriale. Resta evidente che se durante i periodi di cassa integrazione le aziende non riuscissero a recuperare sulla ripartenza sarebbero costrette a far fronte a una diminuzione del personale per restare attive e proseguire fino a quando la ripresa ci sarà. Ma sull’ipotesi che il blocco dei licenziamenti si rinnovi per tutto il 2020 rifiuto che si possa pensare che gli imprenditori si stiano alzando al mattino con una gran voglia di licenziare».
Valutazione separata, da parte del presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva, sulle due misure annunciate l’1 maggio dal ministro del Lavoro Nunzia Cataldo sulla proroga per tutto il 2020 della Cig e del divieto di licenziare per le imprese in difficoltà per Covid.
Riva comunque guarda ai segnali positivi e si augura che la maggior parte delle imprese da qui a fine anno non abbiano necessità di nessuna delle due misure.
«Ci conforta osservare che una traccia di luce c’è visto che iniziano ad affacciarsi un po’ di nuovi ordinativi – afferma Riva -. Vediamo nei dati un calo generale nella richiesta di cassa integrazione, dovuta anche al fatto che oggi, seppure in modo limitato, gran parte dei bar e ristoranti hanno ripreso a lavorare. Ma rifiuto – aggiunge Riva – l’affermazione del presidente dell’Inps Tridico, che ha dichiarato che le imprese potrebbero ripartire magari al 50% ma non lo fanno per pigrizia e opportunismo, perché preferiscono usare la cassa integrazione. L’85% del manifatturiero ha anticipato la cassa integrazione ai dipendenti, arrivando prima dell’Inps a pagare i lavoratori».
«Di cosa dovremmo ringraziare il presidente dell’Inps? Del fatto che venerdì prossimo pagherà i cassintegrati dopo averli lasciati senza soldi per tre mesi? Sentirci dire che agiamo per comodità è l’ennesimo esempio di come la politica non capisca nulla della realtà del lavoro. Ora – conclude – contiamo sul buon uso dei fondi in arrivo dall’Europa per far ripartire il lavoro con interventi mirati e non con il ripetersi di assistenzialismo a pioggia».
«Un provvedimento da fase due, un tampone necessario ora che l’effetto molla di un’economia che riparte dopo il durissimo lockdown non c’è stato. Servono provvedimenti da fase tre, stimoli che sortiscano effetti sulla domanda». Così il presidente di Api Lecco, Luigi Sabadini, definisce l’ipotesi di prorogare la cassa integrazione per tutto l’anno «in imprese manifatturiere – aggiunge – che stanno andando a scatti e fra le quali non c’è lavoro per tutti. L’ammortizzatore è necessario ma non risolutivo dei problemi delle imprese, visto che oltre a quello per i dipendenti ci sono altri fattori di costo che non possono essere compensati».
Quindi se non c’è un ritorno di domanda il recupero si sposta in avanti «con bruttissime conseguenze». Su prolungamento della cassa e del blocco dei licenziamenti Sabadini afferma che «nel contesto attuale c’è un senso in entrambe le misure purché siano accompagnate da interventi di stimolo all’economia, da un grosso programma di investimenti di cui però non si vede l’ombra. Altrimenti non se ne esce. Le imprese vogliono solo continuare a lavorare, quindi non si pensi che non vedano l’ora di licenziare».
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