Cronaca / Lecco città
Domenica 12 Gennaio 2020
Lecco. Innovazione
Proroga per il bonus
Iperammortamento: l’incentivo della Regione per le imprese che investono secondo gli standard 4.0 - Cambiano le regole per usufruirne: l’erogazione diretta del contributo sarà sostituita dal credito d’imposta
Il 2020 segna un cambio di passo per l’iperammortamento, l’incentivo più apprezzato e utilizzato anche dalle imprese lecchesi e sondriesi più innovative di qualsiasi categoria.
Fino ad oggi con l’iperammortamento le imprese hanno potuto usufruire di un bonus sulla spesa effettuata per finanziare gli investimenti altamente innovativi, quelli realizzati secondo gli standard del piano di Stato di Industria 4.0. Investimenti che l’iperammortamento consente di ammortizzare negli anni per un importo che va dal 50% fino a un massimo del 150% del loro valore. Per cui, ad esempio, a fronte di un bene 4.0 agevolabile acquistato a 100mila euro lo stesso potrà essere ammortizzato per 150mila euro.
Dall’1 gennaio tuttavia l’iper ammortamento sarà sostituito dal credito d’imposta, che cambia le regole per usufruire dei benefici.
Al pari delle precedenti regole sull’iperammortamento, anche col nuovo credito d’imposta i beni ammissibili al beneficio sono quelli relativi a macchine inserite in processi di lavorazione, strumentazioni di controllo del processo e sistemi gestionali avanzati di controllo.
A deciderlo è la nuova legge di Bilancio che introduce un credito d’imposta per un solo anno «o meglio – spiegano i consulenti di Innotec, società lecchese specializzata nel sostegno alla partecipazione a bandi pubblici per le imprese – di 18 mesi, perché saranno ammissibili i beni acquistati fino al 30 giugno 2021, purché l’ordine e il relativo acconto del 20% siano emessi prima del 31 dicembre 2020».
Queste dunque le nuove condizioni per accedere quest’anno al beneficio economico per chi acquista macchine e impianti 4.0, spiegati in sintesi dagli esperti di Innotec: «Il credito d’imposta – spiega una nota della società lecchese - è fruibile, presumibilmente in compensazione nel modello F24, a partire dall’anno successivo a quello in cui è realizzato l’investimento, quindi il 2021 o il 2022, entro un termine di 5 anni».
Per i primi due milioni e mezzo di investimento il credito d’imposta concesso è pari al 40% del valore; oltre tale soglia e fino ai 10 milioni di euro di investimento il credito d’imposta si dimezza al 20%. Per quanto riguarda invece l’acquisto di tecnologie e beni immateriali, sistemi gestionali o software sempre in chiave 4.0 il credito d’imposta concesso è pari al 15% con un massimo di 700mila euro.
Per l’accesso al beneficio continuerà ad essere obbligatoria la perizia asseverata, che riguarda i beni superiori a 300mila euro, limite che ora si fa più restrittivo rispetto al passato. In attesa di certezze sulle nuove modalità relative all’accesso al beneficio con modifiche che arriveranno dal ministero per lo Sviluppo Economico e dall’Agenzia delle Entrate, «già sin d’ora – spiega la nota di Innotec – è certo che l’accesso al beneficio sarà automatico, una volta che l’impresa avrà acquisito quale certificazione dell’ammissibilità una perizia asseverata rilasciata da un ingegnere iscritto all’Ordine, il quale deve attestare la rispondenza dell’investimento alle condizioni previste per rientrare il bene nell’ottica prevista dal piano di Stato Industria 4.0».
Per quanto riguarda invece l’acquisto di beni inferiori a un valore di 300mila euro sarà ancora valida la possibilità di fare l’autocertificazione.
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