Lecco. «Il futuro del lavoro?
Nell’alimentare tante opportunità»
Ai diplomati under 30 l’istituto tecnico superiore Agroalimentare offre importanti sbocchi lavorativi, l’esempio della valtellinese Del Zoppo, che offre l’occasione di alternare attività didattica a stage dentro l’azienda
Gli istituti tecnici superiori costituiscono una possibilità di grande interesse per gli under 30 diplomati che stanno ancora cercando la loro strada per entrare nel mondo del lavoro con un titolo altamente spendibile.
Ancora per qualche giorno è possibile scegliere l’Its Agroalimentare, promosso dalla Fondazione istituto tecnico superiore per l’innovazione del sistema agroalimentare presieduta da Franco Moro, alla guida anche della Del Zoppo di Buglio in Monte e del Distretto Agroalimentare di qualità della Valtellina.
«Questo è un percorso di grande interesse - assicura Moro - perché i ragazzi vengono formati in modo assolutamente completo in ambito alimentare, avendo anche l’opportunità di iniziare a frequentare le aziende del settore. La struttura del corso abbina infatti le attività a scuola a quelle di stage nelle imprese. Si apre di fatto un rapporto che può portare a un’assunzione, come è accaduto anche a noi alla Del Zoppo: il ragazzo che abbiamo avuto qui per il periodo di tirocinio è stato assunto per un contratto annuale (con la possibilità che il rapporto si trasformi in un tempo indeterminato, ndr)».
A occuparsi di guidare la giovane risorsa dal suo ingresso in azienda, ormai due anni fa, è stato Gianpietro Baraglia, referente tecnico dell’azienda valtellinese e tra i soggetti che hanno contribuito alla stesura delle linee guida dell’Its agroalimentare. «Quando è entrato in Del Zoppo - racconta - ho iniziato a seguirlo in qualità di suo tutor e ho predisposto un planning operativo che, senza essere troppo impegnativo, potesse rappresentare un percorso interessante per lui. Ha avuto modo di affiancare le figure di riferimento di tutti i reparti per permettergli di prendere confidenza con le fasi operative della produzione senza dimenticare il discorso teorico di apprendimento delle nozioni tecniche. Un elemento, quest’ultimo, particolarmente importante, se si considera quanto la nostra azienda sia strutturata».
Si tratta infatti di una delle aziende più importanti della Valtellina, con oltre cento anni di storia e circa duecento dipendenti.
Tornando al neoassunto, in autunno ha completato il suo percorso formativo all’Its ed è stato il momento di trarre le conclusioni anche in Del Zoppo. «Si è impegnato e ha dimostrato di essere una persona seria, cosa tutt’altro che secondaria - dice Baraglia - Quindi, parlando con la direzione, ho proposto che venisse inserito in organico: gli è stato fatto un contratto annuale. Se verrà rinnovato dipenderà da lui: a fine anno valuteremo, ma ad oggi sono molto soddisfatto, anche perché se ha meritato l’assunzione è anche per il modo oculato con cui la nostra azienda lo ha introdotto. Naturalmente, spero che questa sua esperienza possa proseguire»
Ma quali sono le competenze che un’azienda agroalimentare ricerca in una risorsa umana da inserire nel proprio organico? «Bisogna avere conoscenze degli aspetti prettamente tecnici, di organizzazione del lavoro ma anche di microbiologia e chimica, piuttosto che disporre di competenze riguardo le certificazioni di prodotto, la standardizzazione - chiarisce Baraglia - Serve inoltre sapersi relazionare con i parametri tecnici e lavorare in team. La formazione garantita dall’Its rappresenta senza dubbio un ottimo punto di partenza. Certo, poi le competenze si affinano direttamente in azienda, ma questo percorso è una sorta di passe-partout per il mondo del lavoro. Vale la pena considerare infatti che abbiamo tante eccellenze agroalimentari e, con questo tipo di preparazione, si può trovare una buona occupazione restando sul territorio».
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