Lecco. Il digitale cambia le banche
Intesa chiude l’hub di via Montegrappa
Cambia anche il profilo degli operatori: ora laureati con competenze commerciali - Più solida la presenza sul territorio in quei contesti con uno sviluppo industriale maggiore
La rivoluzione digitale trasforma le banche. Oltre al progressivo spopolamento degli sportelli, si assiste a un ricambio generazionale, meno operatori e con un profilo diverso: laureati con competenze commerciali, perché adesso le banche costruiscono ricavi con la vendita di prodotti finanziari, con i grandi investitori e con le imprese.
Una progressione universale, ma con velocità diverse. Nei nostri territori il fenomeno è più acuto, rispetto alle aree della Bergamasca e dell’alta Brianza.
«Preoccupa la desertificazione degli sportelli bancari - è la lettura di Angelo Boehm, segretario Fisac Cgil -. Più Comuni stanno rimanendo senza sportelli bancari con disagio per le persone più fragili e anziane».
Sono le valli e il lago che ne risentono, non i centri più importanti dove i servizi essenziali sono garantiti. Intanto al 13 dicembre Lecco perderà la filiale di viale Montegrappa entro dicembre mentre lasciano la provincia di Como le filiali di banca Intesa Sanpaolo di via Petrarca in città, di Albate e quella di Rovello Porro. Il fenomeno sarebbe generalizzato e nazionale, che ha seguito la fusione in aprile con Ubi ma che si spiega con una evoluzione del sistema verso una maggiore digitalizzazione dei servizi che vengono erogati da remoto. C’è una riduzione della forza lavoro, dal 2017 al 2020 il Gruppo ha perso circa 8.200 persone su 71mila dipendenti complessivi. Si tratta di più del 10% della riduzione della forza lavoro in quattro anni. Ma è un fenomeno esteso e dovuto a un cambio epocale delle funzioni e dei servizi erogati.
Piuttosto il movimento del sistema bancario è la cartina tornasole per leggere i territori e il Gruppo Intesa, che nell’area Lombardia nord comprende Como, Lecco, Sondrio, una parte di alta Brianza e Bergamo nord, restituisce una tendenza: l’asse è orientato verso est, su Bergamo.
«Se è vero che il fenomeno delle chiusure è diffuso su tutto il territorio nazionale - continua Angelo Boehm - su Como e in parte anche su Lecco le chiusure sono più numerose perché il business si sposta altrove. Verso Bergamo e Monza Brianza, province con uno sviluppo industriale molto più interessante».
È al tramonto l’epoca dello sportello: in banca non entra più nessuno sotto ai 55 anni, se non per stipulare un mutuo, per investimenti importanti o per le assicurazioni. La movimentazione del contante, del resto, alla banca costa molto. Il presidio del territorio, che vede impegnate, oltre alle Bcc, la Popolare di Sondrio e il Credito Valtellinese è in progressiva caduta. Le agenzie sono un costo, la clientela privata utilizza le app, inclusi gli over 60, e la digitalizzazione porta a ridurre posti di lavoro ma anche a un cambiamento del profilo dei bancari. Le nuove assunzioni sono riservate a laureati perché solo loro possono vendere prodotti finanziari, oltre a chi ha un diploma ma già 8 anni di esperienza. È richiesta anche una spiccata propensione alla vendita. In analogia l’accordo contrattuale sta mutando. Sempre in Intesa Sanpaolo tra i contratti proposti ai neoassunti c’è la formula ibrida: in parte dipendente e in parte a partita iva, un profilo in equilibrio tra l’operatore di fiducia per il cliente e il venditore di prodotti finanziari.
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