Lecco. Il Covid cambia la formazione
«Più importanza alla comunicazione»
L’Api ha rimodulato i programmi, cresce anche la richiesta di corsi su Industria 4.0 - Il direttore Piazza: «Cerchiamo di fornire un servizio tagliato su misura della singola impresa»
Acquistare un macchinario 4.0 o un nuovo software gestionale e, per utilizzarlo, aver bisogno di una formazione che sia il più possibile adattata a specifiche esigenze aziendali.
In Api Lecco Sondrio ci dicono che questa e altre richieste sulla formazione, compresi dei mini-master in azienda per progetti di alternanza scuola-lavoro, sono sempre più frequenti da parte delle imprese per le quali proprio nei mesi di emergenza Covid l’associazione ha riposizionato molti programmi dell’offerta formativa rendendoli il più possibile su misura e mettendo in campo, in pratica, un paniere così ampio «che difficilmente un’azienda non trova ciò che cerca, e per di più lo trova senza burocrazia e senza costi visto che gran parte della nostra offerta si gioca sulla formazione finanziata», ci dice il direttore generale dell’associazione, Marco Piazza.
Proprio per far fronte agli investimenti che derivano dall’acquisto di tecnologie 4.0 viene dato un accompagnamento particolare, permettendo alle imprese di inserire quello che è magari un loro consulente, un formatore, fra i formatori dell’Api a cui l’associazione dà incarico di docente inserendolo nella formazione finanziata e sollevando così le imprese dal relativo costo, in quella che Piazza definisce «un’iniziativa molto richiesta dalle imprese».
Per tutti i corsi la formula è sempre più quella di una formazione continua organizzata attraverso il Fapi-Fondo di formazione piccola e media industria, che anche nelle difficoltà dell’emergenza Covid nel 2020 ha dato risposta ai bisogni di formazione di 412 aziende per 3.294 lavoratori coinvolti in 380 corsi di cui 130 (35%) online. A causa del Covid la formazione viene ora erogata attraverso una decina di piattaforme che permettono il dialogo fra allievi e docenti, con dieci corsi al mattino e altrettanti al pomeriggio attivati dalla sede di Api a Lecco con l’unico onere operativo, da parte delle imprese, di trasmettere ai lavoratori il link di accesso.
Numeri cresciuti col passaparola fra imprese e che danno l’idea di quanto siano cambiati i bisogni da quando, nel 2014, la formazione in Api era partita con 29 corsi, 86 aziende e 344 lavoratori coinvolti.
Responsabile del servizio, ora articolato con un organico di quattro persone, è Stefania Beretta, «una delle maggiori esperte di formazione aziendale a livello nazionale – afferma Piazza -, visto che Api Lecco Sondrio è per il Fapi punto di riferimento per la sperimentazione di nuove tipologie formative».
Fra le innovazioni, anche la sempre maggiore propensione a lavorare con la certificazione delle competenze, visto che al termine di ogni corso viene rilasciato un attestato dove per ogni dipendente si certifica la formazione acquisita.
«I temi dei corsi – spiega Beretta – sono cambiati negli anni. All’inizio erano solo corsi sulla sicurezza, ora non è più così anche se continuiamo ad aiutare le azienda a monitorare, tenendole aggiornate, le scadenze della formazione sulla sicurezza. Così permettiamo alle imprese di concentrarsi su altri temi che stanno scalando la classifica delle priorità in questi mesi in cui il Covid ha imposto nuovi modi di lavorare. Così cresce la domanda di corsi sulla comunicazione anche telefonica, sulla scrittura delle email che con lo smart working sono estremamente utilizzate ma che nel rapporto con fornitori e clienti richiedono chiarezza e capacità di sintesi. E forse – aggiunge – potranno essere opportuni anche corsi su come gestire le riunioni online».
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