Cronaca / Lecco città
Sabato 10 Ottobre 2020
Lecco. «Idee ambiziose,
chiediamo di poter trattare»
L’analisi del segretario Fim Roberto Benaglia: «Ecco come si è prodotta la rottura con Federmeccanica . A lavoratori e imprese serve un accordo per ripartire»
«I contratti sono sempre fatti di mediazioni. Noi abbiamo presentato una piattaforma ambiziosa, ma Federmeccanica non ci ha dato un pezzo di carta in undici mesi. Con la nostra mobilitazione chiediamo di riaprire le trattative su basi diverse rispetto a quelle di questa settimana: siamo convinti che non servano braccia di ferro, ma accordi».
Intervenuto a Ronco Briantino per incontrare tutti i delegati dei territori di Lecco e Monza Brianza, il segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia ha fatto il punto sulla situazione venutasi a creare dopo la rottura del tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici.
«È Federmeccanica che ha voluto interrompere il confronto, una scelta che per noi è grave, perché dopo undici mesi di incontri e tredici incontri il contratto ha bisogno di decollare – ci ha spiegato prima di confrontarsi con i delegati -. Questo è un Paese che cerca di ripartire: non possiamo aspettare di siglare il rinnovo dopo la scoperta del vaccino. Bisogna dare, tanto ai lavoratori quanto alle imprese, un contratto sostenibile ma che al contempo preveda le condizioni adeguate a tutelare meglio il lavoro e adeguati aumenti salariali per i prossimi anni».
La controparte ha messo sul piatto proprio le difficoltà che l’intera economia sta incontrando a causa della pandemia. «Sappiamo benissimo che la situazione non è facile, ma non può essere un alibi. Abbiamo preso atto della mancanza di volontà di Federmeccanica di entrare nel merito e abbiamo dovuto interrompere il negoziato di conseguenza. Speriamo, con le nostre iniziative, di ottenere un atteggiamento diverso da parte della controparte aziendale».
Secondo Benaglia, in gioco c’è «la tutela del lavoro, che sta cambiando. Le relazioni sindacali sono state decisive in queste settimane, anche dopo il lockdown, per dare sicurezza e garantire il distanziamento nei luoghi di lavoro, per dare flessibilità. Oggi c’è bisogno di più welfare, di maggiori competenze. Su questi argomenti le aziende dovrebbero essere pi collaborative. Ma ovviamente c’è la necessità anche di aumenti salariali adeguati. Le aziende non possono pensare di procedere con azioni unilaterali».
Tutti argomenti che i sindacati considerano pilastri, ma sui quali non ci si pone nell’ottica del muro contro muro. Lo stesso segretario nazionale delle tute blu della Cisl apre nuovamente al dialogo.
«I temi della nostra piattaforma sono trattabili attraverso una mediazione, che è alla base di ogni contratto. La nostra proposta è ambiziosa, ma Federmeccanica non ha fatto alcun passo verso di noi. Iniziamo a scrivere qualcosa, poi sapremo confrontarci, mediare e trovare soluzioni. La nostra posizione non è “prendere o lasciare”, ma serve un negoziato che finora non è partito».
Una situazione che i metalmeccanici non hanno ovviamente accolto con piacere, visto il contesto generale in cui lo strappo si inserisce. «Siamo qui anche per discutere del sentiment dei lavoratori, che soffrono l’incertezza delle prospettive, viste la preoccupazione e l’incertezza legate al particolare momento storico. D’altro canto, però, sanno che si deve uscire da questa situazione con più diritti e più possibilità. Noi siamo convinti - conclude - che il contratto possa essere un elemento di certezza per tutti e uno strumento importante di tutela dei lavoratori».
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