Cronaca / Lecco città
Venerdì 16 Luglio 2021
Lecco. I 120 anni della Cgil
«Valore sociale al lavoro»
Diego Riva: «Dalla parte del Paese», il prefetto De Rosa: «Grazie a voi il modello Lecco, un esempio di confronto con le imprese da esportare»
È un compleanno importante, quello che ieri è stato celebrato allo spazio Oto Lab, l’ex Metallurgica Rusconi. Lecco ha infatti festeggiato i primi 120 anni della Camera del Lavoro, riferimento da sempre per decine di migliaia di lecchesi.
Nel parterre degli ospiti, a rappresentare istituzioni, categorie, associazioni, anche il prefetto Castrese De Rosa, che ha spiegato di stare sempre «dalla parte dei lavoratori». «La Cgil ha una forza di iscritti, aderenti e volontari di cui le istituzioni devono tenere conto. Si tratta di uno degli attori del “modello Lecco”, che ritengo un esempio da esportare perché sul territorio ho trovato una capacità di confrontarsi in modo costruttivo, tra sindacato e aziende, che altrove non ho mai visto».
Accanto a lui, a portare il saluto della comunità alla Camera del Lavoro, anche il presidente della Provincia Claudio Usuelli e il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni. Presente anche la presidente onoraria di Anpi, Giancarla Riva Pessina. Assente invece per un impegno sindacale il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, il cui spazio è stato dedicato al vicesegretario nazionale Gianna Fracassi.
Dopo aver dedicato un passaggio al luogo scelto per ospitare l’evento, simbolico rispetto alla storia industriale del territorio lecchese con una vallata – quella del Gerenzone – divenuta nei primi del Novecento un distretto industriale, Diego Riva ha introdotto il documentario, realizzato non soltanto per ripercorrere i 120 anni di vita della Cgil ma anche per disporre di un supporto attraverso il quale entrare nelle scuole e trasmettere i valori sindacali alle giovani generazioni.
«Le iniziative che facevamo 120 anni fa sono ancora valide, ma soprattutto dobbiamo ricordarle, perché se si conosce il passato si potranno affrontare le sfide future – ha affermato -. Il valore sociale del lavoro e la confederalità sono due paradigmi ancora oggi fondamentali per tutelare gli interessi generali del Paese, del mondo del lavoro e dei pensionati, per ridurre le disuguaglianze e promuovere le libertà sociali». Quindi ha dedicato un pensiero ai giovani e alla pandemia, ai grandi cambiamenti in atto a livello planetario. «Siamo in un periodo difficile, ma la storia insegna che è proprio in questi momenti che la tutela dei diritti va messa al primo posto».
Dopo la proiezione del documentario, ricco di storia e accadimenti relativi non solo al sindacato ma all’intero territorio, è giunto quindi il momento del contributo di Alessandro Pagano, segretario generale Cgil Lombardia, che tra le altre cose ha ricordato il proprio incontro, da giovane delegato, con Pio Galli.
A chiudere è stata invece Gianna Fracassi, la quale in collegamento ha evidenziato che «il nostro Paese non cresce da vent’anni perché le politiche messe in campo hanno abbattuto la crescita. Lo sviluppo passa attraverso gli investimenti e in questo senso il Pnrr è carente. Manca una visione complessiva, un filo conduttore, in un Paese dove la programmazione e la progettazione rappresentano da tempo un problema serio. Non accetteremo comunque svalutazioni delle condizioni dei lavoratori».
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