Cronaca / Lecco città
Sabato 03 Ottobre 2020
Lecco. Gattinoni-Ciresa
L’ultimo duello
Si vota domenica 4 ottobre e lunedì 5 per eleggere il nuovo sindaco di Lecco: decidono 38.510 elettori - Il centrosinistra insegue il centrodestra, ma l’alleanza con Appello potrebbe cambiare gli equilibri in gioco
Domenica 4 ottobre dalle 7 alle 23 e lunedì 5 ottobre dalle 7 alle 15 si torna a votare nel turno di ballottaggio, per i candidati sindaco Mauro Gattinoni e Peppino Ciresa, rispettivamente centrosinistra (AmbientalMente, Sinistra, Fattore Lecco e Pd) e centrodestra (Lecco Merita di Più, Lega, Fratelli d’Italia e Lecco Ideale).
Partecipa al voto di ballottaggio chi era già elettore del Comune in occasione del primo turno e che, quindi, avevano già compiuto i 18 anni di età alla data del 20 settembre 2020. Chi non ha votato al primo turno delle comunali può partecipare al voto durante il ballottaggio. Si parla di 38.510 elettori su circa 48000 cittadini totali.
A differenza della scorsa tornata (con la compresenza di amministrative e referendum) l’elettore, all’atto della votazione, riceve un’unica scheda. Il voto si esprime tracciando sulla scheda, con la matita copiativa, un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato sindaco prescelto. Si vota nelle stesse 43 sezioni del primo turno.
Lunedì a partire dalle 15, subito dopo la chiusura della votazione e l’accertamento del numero dei votanti, inizieranno le operazioni di scrutinio. Allo scorso giro del primo turno, tra presenze ai seggi di candidati e simboli di partito, non erano certo mancate le polemiche. Polemiche che, del resto, hanno infuriato lungo tutta la campagna elettorale, tra le più accese della recente storia locale.
La dialettica incandescente tra supporter dell’una o dell’altra coalizione ha imperversato anche sui social. Risse verbali e aspri botta e risposta hanno praticamente invaso le bacheche Facebook di buona parte degli stessi candidati (e degli eletti in consiglio comunale, segno quest’ultimo non particolarmente edificante in vista della prossima formazione dell’assise).
Reciproche accuse, denunce sui toni e le argomentazioni, personalità in conflitto: destra e sinistra non si sono fatte mancare nulla, e c’è da scommettere che la stessa compresenza ai seggi sarà particolarmente tesa, in particolar modo durante le operazioni di voto (certo non in fase di scrutinio, impossibile contestare una croce apposta su uno dei due nomi). Già, il voto. Quali seggi saranno decisivi per la vittoria finale? Peppino Ciresa (che pure ha messo a referto un 48,6% sfiorando di un soffio la vittoria al primo turno) aveva superato il 50% dei consensi in 17 seggi su 43, in tre l’ha superato Mauro Gattinoni (Airoldi e Muzzi, Maria Ausiliatrice e Acquate). Nei restanti 23, in 13 ha vinto Ciresa, in 10 invece Gattinoni.
Qual è insomma il nodo della questione? Che dove ha perso, Gattinoni ha perso peggio di Ciresa. È il caso del 35% di media (o poco più) dei sei seggi di Lecco centro (tradizionalmente di centrodestra), che sono fruttati all’ex presidente di Confcommercio un patrimonio di circa 700 voti di vantaggio. Un “tesoretto” soltanto limato poi dal centrosinistra nelle storiche roccaforti di San Giovanni, Rancio e Laorca.
Insomma, il tema è questo: l’appoggio di Appello per Lecco basterà a Gattinoni per limitare i danni in centro Lecco e Santo Stefano (basterebbe un 45%) per tentare poi l’assalto altrove? O, al contrario, Peppino Ciresa riuscirà a tenere la barra dritta sul 50% conquistato nei seggi ostici di Chiuso, Maggianico, Germanedo, dove il Pd è andato bene, ma non benissimo?
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