Cronaca / Lecco città
Domenica 29 Marzo 2020
Lecco. Galeotta la lite tra fidanzati
Presi con “l’erba” nell’armadio
Piazza Guerrazzi, la polizia era intervenuta per sedare una baruffa
Nell’appartamento ha trovato piante di marijuana alte oltre un metro
«Non uscite di casa». E loro di casa non uscivano.
Avevano trovato un singolare passatempo per ammazzare la routine quotidiana della convivenza forzata: c’è chi reimbianca casa da cima a fondo, chi si dedica ai lavoretti di riparazione messi da parte da mesi, chi si cimenta nelle pulizie di una primavera ormai arrivata, ma di cui nessuno sta godendo; poi c’è chi “sbrana” serie televisive a raffica e chi divora libri; chi fa ginnastica in salotto o si mantiene in allenamento correndo nel giardino. Per non parlare di chi si cimenta in esperimenti culinari degni dei giudici di Masterchef: alla fine della quarantena qualche chilo in più, ma se non si può nemmeno godere delle gioie del palato, in un periodo di isolamento totale come questo, cosa resta?
Resta quello che hanno pensato i due giovani “pizzicati” nella serata di giovedì dagli uomini della Squadra Volanti della Polizia di Stato della Questura cittadina. Un passatempo singolare, anzi, “stupefacente”.
I poliziotti sono entrati in azione a Lecco, in piazza Guerrazzi, per una lite in famiglia segnalata al numero unico delle emergenze. Gli agenti, al comando del dirigente Enrico Burbi, dopo aver bussato insistentemente al portone dell’abitazione da dove erano state segnalate le urla di una coppia di due giovani conviventi, non hanno ottenuto alcuna risposta. Risultato negativo anche con le scampanellate. Temendo il peggio, gli agenti hanno deciso di entrare dalla finestra.
Una volta all’interno dell’appartamento, con loro grande sorpresa, i poliziotti hanno trovato i due giovani, di nazionalità italiana, sereni nel loro salotto che hanno confessato di non aver aperto la porta perché possedevano una piccola coltivazione di marijuana in camera da letto.
Gli agenti delle Volanti, insieme ai colleghi della Squadra Mobile sotto la guida del dirigente Danilo Di Laura, hanno così sequestrato piante di canapa indiana di circa un metro e mezzo di altezza, custodite in un armadio in tessuto chiuso a cerniera con installato un impianto di ventilazione e di illuminazione per favorirne la crescita.
Il ragazzo, 26 anni, si è assunto la responsabilità della coltivazione e pertanto è stato l’unico a essere denunciato alla competente autorità giudiziaria per il reato di detenzione e coltivazione illegale di sostanze stupefacenti. Scagionando completamente la giovane convivente: in tempo di coronavirus, anche questo è amore.
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