Cronaca / Lecco città
Giovedì 31 Marzo 2016
Lecco. Fondazione Carsana resiste
Stage per 40 giovani disoccupati
LECCO
Con i contributi dell’ente provinciale, delle Fondazioni Cariplo e Credito Valtellinese e dell’Istituto Centrale delle banche popolari la “Fondazione Pietro Carsana” continuerà a vivere nel 2016 col suo progetto “Imparare a lavorare” e ad assicurare stage retribuiti e alta possibilità di essere inseriti al lavoro in modo stabile a 40 giovani fra i 18 e i 30 anni disoccupati o inoccupati.
A fare la differenza, in senso economico, sarà il venir meno del finanziamento dell’azienda edile Carsana, ora in concordato preventivo, la cui titolare Alessandra Carsana ha fatto di tutto per mobilitare gli sponsor più fedeli della Fondazione e assicurarne la continuità. Sul 2017 si vedrà, ma ora i giovani della provincia di Lecco possono continuare a contare sulla possibilità di stage qualificati, con iscrizioni ancora aperte in vista della nuova tornata di inserimenti che partirà a settembre 2016, in aggiunta ai 40 già in corso. «In sei anni dalla nascita della Fondazione - afferma Alessandra Carsana - abbiamo inserito in stage nelle realtà lecchesi pubbliche e private più qualificate 350 ragazzi, con una retribuzione che è sempre stata di 500 euro al mese e che ora, vista la diversa situazione, sarà di 400 euro. Sul totale, oltre 150 ragazzi al termine dell’esperienza sono stati assunti. Da nostre statistiche interne - aggiunge l’imprenditrice - abbiamo osservato che circa l’80% degli assunti hanno ancora oggi una posizione di lavoro stabile nella stessa azienda, a dimostrazione che i nostri tirocini producono assunzioni reali e di qualità, anche con qualche avvio di carriera».
A differenza degli altri contributi, la collaborazione con la Provincia è da sempre strutturata in modo che l’ente dia un bonus da 1.000 euro alle aziende che assumono i tirocinanti con contratto di apprendistato o a tempo determinato per almeno 6 mesi, per un impegno massimo di 20.000 euro.
«Il successo del nostro modello - afferma Carsana - sta nella continua assistenza data dal nostro direttore generale Stefano Bertalli ai ragazzi e alle imprese, ciò nonostante una burocrazia stringente e opprimente. Ora confidiamo anche nella risposta economica, finora scarsa, anche da parte delle imprese che hanno formato e inserito giovani. Purtroppo nessuna si è fatta avanti».
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