Cronaca / Lecco città
Giovedì 30 Aprile 2020
Lecco «Filiera dell’acciaio
Le imprese lavorino sull’efficienza»
Verso la Fase 2: un incontro di Siderweb sul settore - Ferrari: «Le aziende puntino a migliorare i risultati per essere pronte al rimbalzo produttivo del 2021»
«La fase 2 dell’acciaio: tra fabbrica e mercato» è il titolo della conferenza di Siderweb che si è tenuta in modalità webinar per un’analisi su come si profila il ritorno alla produzione per la filiera dell’acciaio.
L’incontro online è stato aperto da Stefano Ferrari, responsabile dell’ufficio studi di Siderweb, che ha presentato la situazione della filiera sulla base dei bilanci 2018 e dei cali di produzione registrati a causa del lockdown.
Con Pasini sono intervenuti anche Emanuele Norsa (editor Kallanish), oltre a Giuseppe Pasini, presidente di Confindustria Brescia e di Feralpi Group, e a Gianni Venturi, segretario nazionale Fiom-Cgil che nella seconda parte della conferenza sono stati intervistati da Lucio Dall’Angelo, direttore generale di Siderweb.
Lo scenario mostra un’indagine realizzata su circa 700 aziende suddivise in quattro segmenti: acciaierie, tubifici, centri servizio e distributori di acciaio con fatturato complessivo di 34 miliardi di euro secondo i bilanci 2018, anno in cui sono state circa 30 le imprese con maggiori problemi di redditività, che hanno registrato un valore aggiunto inferiore di un terzo rispetto alla media.
Su quest’anno, ipotizzando a causa del lockdown un calo del 15% dei volumi la percentuale di imprese con tali problematiche salirebbe al 31%, mentre se il calo sarà del 25% la criticità toccherà il 43% delle imprese. «Per recepire il risultato netto negativo – ha sottolineato Ferrari – va aggiunta una quota di imprese con Ebitda solo leggermente positivo che sarebbe poi tuttavia eroso dalle spese».
Secondo i calcoli di Siderweb quest’anno la quota di imprese della filiera dell’acciaio che avranno risultato netto negativo sarà compresa fra il 40 e il 50%, «una situazione comunque riassorbibile – ha affermato Ferrari – se la criticità sarà limitata a quest’anno. Come già detto dal professor Teodori nel webinar della scorsa settimana – ha ricordato Ferrari – per le imprese è ora tempo di fare degli stress test e recuperare il più possibile efficienza, per essere pronte ad affrontare la seconda parte del 2020 e soprattutto il 2021, quando è atteso un rimbalzo«.
Circa il panorama del mercato siderurgico globale in questo inizio di «fase due Emanuele Norsaha ricordato che «la scorsa settimana i dati sulla produzione mondiale hanno confermato il crollo verticale della produzione siderurgica a marzo in Europa e nel mondo. La discesa, molto accentuata in Italia, a livello globale apre ad una serie di considerazioni interessanti, non ultima la possibilità di una accelerazione della riorganizzazione delle capacità produttive e una possibile spinta verso la sostituzione del ciclo integrato con la tecnologia del forno elettrico». A livello di prezzi, ha poi detto Norsa, «le materie prime hanno tenuto, nonostante i forti scossoni, confermando quindi che l’inizio della “Fase 2” sarà caratterizzato per lo più da preoccupazioni sui livelli di produzione e domanda, più che sui prezzi nel mercato. In Europa le importazioni potrebbero aggiungere pressione alla già debole prospettiva di ripresa».
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