Cronaca / Lecco città
Domenica 03 Luglio 2016
Lecco. Fiducia e imprese
Sale nell’edilizia e nell’industria
Ma in giugno la tendenza generale è al ribasso, gelati gli entusiasmi di famiglie e aziende di servizi, Azzoni: «Le aziende sanno che la ripresa non è iniziata»
Al netto dei timori sui mercati per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea l’Istat fa sapere che in giugno torna a calare la fiducia di famiglie e imprese sull’economia. Ciò nel dato medio, mentre invece le attese migliorano fra le imprese nel manifatturiero e nelle costruzioni.
In giugno, mese delle tasse, il pessimismo prevale in entrambe le categorie. Nei dati diffusi il 28 giugno, fra i consumatori l’indice (espresso in base 2010=100) scende a 110,2 (da 112,5 di maggio) e cala sia in riferimento al clima personale (a 103, da 105,4 di maggio), al clima economico (a 131,8 da 135,7), a quello corrente (a 108,2 da 109,8) e futuro (a 112,9 da 117,6). Male anche le aspettative sul futuro economico nazionale e sulla disoccupazione, tuttavia a fronte di un calo dei giudizi negativi sulle attese di peggioramento dei prezzi.
Per le imprese la fiducia sale nella manifattura (a 102,8 da 102,1) e nell’edilizia (a 121,6 da 120,4), mentre cala nei servizi di mercato (a 105 da 107,3) e nel commercio al dettaglio (a 99,7 da 101). A migliorare sono i giudizi sugli ordini, mentre restano stabili le attese di produzione e quelle sulle scorte. Ancora una volta è difficile per le imprese locali sentirsi in linea con le statistiche, ognuna valuta sulla propria situazione e i giudizi variano a seconda delle dimensioni, del settore, dei mercati di distribuzione e delle singole scelte imprenditoriali.
Come distributore in Europa di ricambi meccanici prodotti da imprese lecchesi Giulio Azzoni, titolare della “Luigi Azzoni” di Lecco, si è allenato a leggere il mercato di giorno in giorno, facendosi così prima delle statistiche un’idea di come stiano andando le cose.
“Fra marzo e maggio – afferma Azzoni – stava crescendo un clima di sfiducia per una ripresa che in realtà le aziende sanno benissimo non essersi mai verificata se non nelle storie che ci raccontano i nostri politici. Nei prezzi osserviamo che sono stati in deflazione fino a un paio di mesi fa e ora stanno leggermente risalendo, fatto salvo per il ribasso che sicuramente c’è stato per le materie prime e che in parte ancora per un po’ si ripercuoterà sul mercati. Ora ci ritroviamo in una situazione di stabilità, che non è crescita ma che a suo modo segna un passo avanti”.
Azzoni guarda i comportamenti dei suoi clienti e conferma che “in realtà le aziende dal punto di vista degli ordini stanno ancora utilizzando scorte di magazzino e aspettano l’ultimo momento per fare acquisti”. E tutto ciò con differenze fra i settori, perché “anche se sono finiti i tempi dei grandi ordini e delle grandi prospettive estese a tutti, oggi nel Lecchese ci sono molte aziende che stanno andando veramente bene. Ora ciò che conta è che la politica smetta di intendere gli incentivi alle imprese come premi che di volta in volta, attraverso bandi che non ti danno mai quel che serve, queste si devono aggiudicare e che in realtà sono solo operazioni promozionali per i politici di turno.
Servono automatismi che non facciano perdere tempo in richieste e scartoffie e che scattino con premialità in base alla virtuosità delle imprese”.
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