Cronaca / Lecco città
Lunedì 06 Aprile 2020
Lecco. «Fare del bene
Così si può diventare santi»
Domenica delle Palme: l’omelia del prevosto di Lecco, Davide Milani, in una basilica di San Nicolò deserta - «In questo difficile momento non ha senso la logica del calcolo, ci impedisce di vivere con serenità la vita»
Monsignor Davide Milani ha ancora una volta “usato” l’arte per meglio illustrare il messaggio cristiano. Questa volta nella Domenica delle Palme che ha aperto, in una Basilica di San Nicolò priva da ogni fedele ma non di fede, la Settimana Santa.
Dalla mostra del Tintoretto in poi non è praticamente mancata occasione per questo accostamento virtuoso tra messaggio cristiano e messaggio artistico, da parte del prevosto. Dopo aver ricordato il Vangelo con il banchetto di Betania e l’unguento profumato versato sui piedi di Gesù da Maria sorella di Lazzaro, monsignor Milani si è chiesto “Gesù verrà alla nostra festa di Pasqua?”. È quello che si sono chiesti anche i seguaci di Cristo a Gerusalemme, prima della Pasqua. “Verrà Gesù?”. «Dovremmo evitare il calcolo e la contrapposizione - ha spiegato il prevosto – In un pannello di scuola fiamminga del 1461 di Fromm conservato agli Uffizi di Firenze si vede la solennità di Maria che versa il profumo e Giuda che la giudica male tenendo la mano sulla borsa dei soldi come a dire “Perché sprechi tutti questi soldi per un unguento costosissimo?” Giuda ci guarda nel pannello cercando di destare anche la nostra indignazione. Ma noi stiamo regalando questo tempo che ci è stato dato, o lo passiamo calcolando cifre e morti? Contiamo quante uscite abbiamo perso? I soldi che stiamo perdendo? Il bene è possibile farlo anche oggi. Possiamo diventare santi anche oggi. Prendendoci cura delle persone anche oggi. La logica del calcolo ci impedisce di vivere bene la nostra vita».
Monsignor Milani cita anche un dittico milanese del V secolo che vede sulla destra Lazzaro e sulla sinistra Maria che compie il gesto dell’unzione dentro la sua casa: «Siamo chiamati a celebrare la fede non nel tempio ma dentro la nostra casa. Pasqua ci viene a chiedere di vivere pienamente questa esperienza dentro la nostra vita, dentro le nostre case. O quest’anno è Pasqua dentro la nostra casa, o non sarà autentica. E non saranno autentiche quelle che celebreremo nelle Pasque che verranno. O è Pasqua sempre o non potrà essere autenticamente Pasqua per noi, citando Padre David Maria Turoldo».
Quindi un’altra citazione artistica: un dipinto anonimo dell’XI Secolo dell’unzione di Betania conservato nel monastero di Sant’Angelo in Formis in provincia di Caserta. «Gesù porta profumo dove prima c’era la morte e Maria spande il profumo della gratuità. Si vede sulla destra il cadavere di Lazzaro con il sepolcro aperto e due persone che si tengono il naso per il forte odore di Lazzaro morto e risorto e a sinistra Maria spande il suo profumo. Quale delle due azioni stiamo compiendo? Stiamo spandendo negatività, puzza, o stiamo compiendo gesti di generosità, gesti di amore?».
E, infine, in un codice miniato la quarta e ultima immagine: «Sulla sinistra Maria sparge il profumo sui piedi di Gesù e a destra tre donne portano tre vasi di unguento per spargerlo sul cadavere che non c’è più di Lazzaro. Stiamo vivendo un’altra settimana di passione delle nostre vite. La più dura perché non potremo trovarci insieme per la Pasqua ma il Signore è vivo e diffonde il profumo della sua speranza. Siamo chiamati a vivere il valore delle relazioni dentro le nostre case. Quelle belle celebrate nella casa di Betania».
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