Lecco: ex Leuci, nessuna proposta. Tutto rinviato di un anno

I privati non presentano il progetto in Comune, si attende il Pgt

Per la riqualificazione dell’area ex Leuci bisognerà attendere ancora. Quanto? Al momento è impossibile dirlo. L’unico dato certo è che nell’ordine del giorno della commissione urbanistica, prevista giovedì 18 luglio, non compare il destino di quei quasi 20mila metri quadri posti nel pieno centro di Lecco tra via Tubi e via XI Febbraio.

Lo scorso marzo, Lario Real Estate, proprietaria dell’ex Leuci, aveva formulato una prima proposta di rigenerazione per quel sito. Dopo aver analizzato i documenti, a giugno la giunta di Mauro Gattinoni , attraverso uno specifico atto di indirizzo, aveva richiesto una serie di modifiche e integrazioni necessarie ad attestare la «sostenibilità dell’interesse pubblico della proposta». Per proseguire nell’iter amministrativo, Lario Real Estate avrebbe dovuto inserire nel suo progetto le osservazioni formulate dalla giunta per poi presentare una proposta di convenzione, ovvero quel documento che avrebbe regolato lo sviluppo futuro dell’intervento di rigenerazione. Ciò, come confermano da Palazzo Bovara, non è mai avvenuto.

Pertanto, il futuro dell’ex Leuci non sarà inserito neanche nell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, ente deputato ad approvare l’eventuale proposta di convenzione. La riqualificazione dell’ex Leuci entra così nel processo di redazione della variante generale al piano di governo del territorio. Tradotto: ci vorrà almeno un altro anno solo per chiudere l’iter amministrativo necessario per far partire i lavori.

Il cronoprogramma fissato dal Comune, infatti, prevede l’adozione del nuovo piano di governo del territorio entro la fine dell’anno e l’approvazione da parte di Regione Lombardia nel 2025. I lecchesi dovranno quindi attendere ancora a lungo prima di veder rinascere l’ex fabbrica di lampadine, fondata nel 1935 e chiusa nel 2013. Nel dettaglio, il progetto iniziale della Lario Real Estate prevedeva un edificio residenziale alto 35 metri accanto ad una struttura di vendita alimentare con una superficie massima di 2500 metri quadri. Negli stabili sottoposti al vincolo della Soprintendenza, ovvero l’edificio rosso e la vecchia fabbrica, dovevano trovare posto un museo sulla storia della Leuci e una clinica privata o convenzionata con il servizio sanitario nazionale. Intorno agli immobili sarebbe stata creata un’area a verde attraversata da percorsi ciclopedonali.

Tra le richieste della giunta Gattinoni, invece, c’erano l’abbassamento dell’altezza della palazzina residenziale, inizialmente fissata a 35 metri, e il posizionamento di almeno parte dei parcheggi privati non all’aperto ma in struttura, eventualmente anche sul tetto del supermercato. In aggiunta, Palazzo Bovara aveva chiesto di cedere 150 metri quadri da destinare ai medici di medicina generale, di sviluppare un progetto per il recupero conservativo dell’ex lavatoio di via Tubi e di inserire nel progetto ulteriori posti auto ad uso pubblico con accesso da via Tubi. Per quanto riguarda la viabilità, la proposta dei privati si limitava alla sistemazione di via Tubi e di via XI Febbraio con la creazione di una nuova rotonda. La giunta, invece, aveva chiesto in più la riqualificazione delle due rotonde lungo via XI Febbraio, quella all’incrocio con via Balicco e la Ss36 e il “fagiolo” della Meridiana.

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