Cronaca / Lecco città
Venerdì 19 Giugno 2020
Lecco. Estetisti e parrucchieri
«Aumenti, ma spese extra»
Lo studio di Cna sui centri di acconciatura. In media, solo per la sicurezza, fino a mille euro in più, Nadia Galli: «Prodotti più cari, i costi sono ingenti»
Un settore che ha dovuto ampliare gli orari, ma vivendo la riduzione dei clienti, anche a Lecco. Acconciatori ed estetiste però hanno aumentato i prezzi solo di poco e in meno di un quarto dei casi.
Questo racconta un’indagine condotta dal Centro studi Cna in collaborazione con Cna Benessere e Sanità su un campione di titolari di centri di acconciatura e di estetica iscritti alla Confederazione. Due ore in più, sei clienti in meno. Chi ha ritoccato il listino, l’ha fatto in media appena dell’1,5%. «Un’inezia – ribadisce lo studio - rispetto ai costi che saloni e centri estetici hanno dovuto sopportare. Considerando, oltretutto, che sono state le prime attività a dover chiudere e le ultime a poter riaprire». Ingenti i costi invece: l’adeguamento dei locali è stato necessario per il 70% delle imprese. All’interno di questo gruppo, per il 47% è costato sui 500 euro, per il 34% tra i 500 e i mille euro. Aggravio generale dei costi mensili calcolato intorno al 30%. L’altra faccia della medaglia è però che quasi il 90% delle attività offre gratuitamente alla clientela mascherine e guanti. Nonostante – si rimarca – nel frattempo siano aumentati anche i prodotti come shampoo e smalti: lo denuncia quasi un’azienda su due. Il carico più evidente viene però dai dispositivi di protezione individuale, con rincari anche sopra il 10%.
Un fenomeno anche locale. «Quella registrata nell’indagine di Cna – commenta la presidente di Cna Benessere, Nadia Galli – è una fotografia fedele anche della situazione comasca del nostro comparto. I costi che abbiamo sostenuto e stiamo ancora sostenendo sono ingenti. Tenete presente che i dispositivi fanno parte normalmente del corredo che utilizziamo nei centri estetici ed è per questo che a ragion veduta possiamo affermare da un raffronto reale che il prezzo di mascherine, guanti, calzari, camici monouso eccetera in questi ultimi quattro mesi ha avuto un incremento esorbitante».
Questo mondo tuttavia ha cercato di non far pagare tutto ciò al cliente: «Alcuni centri hanno imposto solo pochi euro in più nel listino prezzi per far fronte a questa situazione che si aggiunge alla riduzione del numero di appuntamenti in agenda. Ai costi dobbiamo sommare anche la difficoltà nel reperimento dei Dpi che in alcuni casi sono stati ordinati in internet, pagati e mai arrivati - sostiene Galli - Tutta questa situazione e lo stop di mesi dell’attività hanno veramente determinato un grande problema alla categoria del benessere, ma adesso ci stiamo rimboccando le maniche e lavorando 10 ore al giorno si spera di poter recuperare».
© RIPRODUZIONE RISERVATA