Lecco. Energia verde
Imprese e università alleate
Accordo tra Baker Hughes e Politecnico, l’azienda: «Siamo due realtà con forti connessioni, ci impegneremo anche nella crescita dei talenti»
Le potenzialità della ricerca ai massimi livelli al servizio di una delle eccellenze produttive del territorio sia nell’ambito dell’innovazione che della formazione delle risorse umane.
È una sinergia che promette di dare risultati molto importanti quella che Baker Hughes e Politecnico di Milano hanno deciso di avviare a livello territoriale, declinando in chiave locale (tra plant di Talamona e Polo di Lecco) la convenzione stretta dai due soggetti a livello nazionale.
Gabriele Franceschini, executive global Hb director Tps (Turbomachinery and process solutions di cui Talamona è parte), spiega la genesi di questa partnership e gli obiettivi che entrambi gli attori contano di raggiungere.
«Il rapporto che già abbiamo con il Politecnico di Milano ora è stato esteso nello specifico al Polo territoriale di Lecco, potenziando quindi le ottime relazioni e moltiplicando quella serie di potenzialità che già hanno fatto la fortuna di entrambe le realtà. C’è una forte interconnessione e interdipendenza, perché entrambi lavoriamo per lo sviluppo e il placing dei talenti, i quali oggi attraverso un accordo quadro vengono più facilmente accompagnati per fare una prima importante esperienza conoscitiva e di apprendimento, avendo poi l’opportunità di metterla in pratica e venire assunti».
Il dirigente evidenzia il concetto di catena di valore, che parte dalla formazione universitaria e conduce fino all’approdo nel mondo del lavoro. «Questo è sempre più importante, perché le nostre aziende sviluppano le loro strategie di lungo periodo anche in base alla realtà sociale ed economica mondiale, a maggior ragione in un momento come questo, in cui a livello globale siamo alle prese con un profondo processo di trasformazione energetica».
Una fase fondamentale anche per quanto riguarda l’evoluzione aziendale. «Se guardiamo al settore dell’industria cui noi apparteniamo (oil and gas), il core era ed è ancora legato all’ingegneria meccanica, ma il futuro è rappresentato dall’ingegneria energetica e da tutte le sue diramazioni. Oltre a petrolio e gas, infatti, ci sono aperte tutte le partite legate a idrogeno, carbon capture, energy efficienty: tutti elementi portanti anche del Pnrr. È dunque decisivo anche il rapporto con l’università e la possibilità di contare sulla sua competenza scientifica».
Il plant di Talamona, storica eccellenza nel campo delle lavorazioni meccaniche, negli ultimi cinque anni ha infatti “messo la freccia” e ha investito in modo importante sulle nuove tecnologie, in particolare sull’additive manufacturing.
«Il rapporto con il Politecnico servirà ad allinearsi in relazione alle necessità di competenze (con attività mirate in relazione a leadership program e internship curriculare), avviando su un binario parallelo progetti sulla parte energetica (idrogeno e carbon capture in particolare), condotti per Baker dalla plant manager Teresa Pucci, che si è già confrontata con l’ateneo».
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