Cronaca / Lecco città
Mercoledì 23 Maggio 2018
Lecco. Emirati Arabi
il futuro delle imprese
Mappa dell’export: la Camera di commercio di Milano conferma l’interesse dei lecchesi per quei mercati
Secondo la nuova mappa dell’export lombardo diffusa nei giorni scorsi dalla Camera di Commercio di Milano e da Promos, gli Emirati Arabi Uniti si confermano un mercato di forte interesse anche per le pmi lecchesi.
Mentre l’attenzione del mondo economico si concentra anche sulle opportunità date dalla realizzazione del nuovo sito “Expo 2020 Dubai”, le pmi locali continuano a tessere, non senza difficoltà, una rete di rapporti commerciali perlopiù legati all’indotto dei grandi contract soprattutto di Dubai e Abu Dhabi.
Per quanto riguarda Lecco, dopo gli ultimi anni di netta crescita negli Emirati, le esportazioni complessive si sono attestate ora intorno ai 41 milioni di euro, pressoché stabili nel 2017 e nel 2016, con una flessione di circa l’1,5%. Quasi la metà del fatturato in questione arriva dalle vendite di metalli di base e prodotti metalmeccanici, seguiti, per 15,6 milioni di euro, da macchinari e apparecchi a controllo numerico.
Pressoché nulle invece (poco meno di mezzo milione di euro) le importazioni.
Emirati a parte, sempre nel Golfo Arabo e ancor più di Dubai, il Qatar anche in vista dei mondiali di calcio del 2022 rappresenta oggi uno dei mercati di maggior interesse, anche per le pmi che utilizzano l’ufficio estero di Api e Confartigianato.
Edilizia, illuminotecnica, tecnologie di areazione, purificazione dell’aria e dell’acqua sono le forniture più richieste per la tipologia delle imprese di Api e Confartigianato, anche se queste ultime sono più coinvolte anche per forniture e servizi sull’arredo.
«Sia a Dubai – dice Marco Piazza, vicedirettore di Api lecco e responsabile per l’associazione dell’ufficio estero – sia in Qatar abbiamo ormai un rapporto stabile con due consulenti che stanno sul posto e che sono parte di un’unica struttura di consulenza commerciale. Sono persone che hanno conoscenze, rapporti ed esperienza per darci indicazioni che trasferiamo alle imprese, con diverse delle quali avviamo azioni di esplorazione commerciale inserendole nelle possibilità che derivano dall’utilizzo dei voucher pubblici per l’internazionalizzazione, così riusciamo ad abbattere per le imprese i costi del servizio».
Un primo passo che serve a capire se ci sono possibilità per investire in un vero percorso di business, un’azione che l’ufficio estero fa su entrambi i mercati di Dubai e Qatar e che dal punto di vista dell’interesse delle imprese ora vede in vantaggio quest’ultimo «grazie al fatto che la famiglia reale sta dando un forte impulso edilizio e infrastrutturale in vista dei mondiali di calcio». E per le aziende attive su entrambi i mercati «si riesce comunque a lavorare», a dispetto delle difficoltà di spostamento diretto fra i due Paesi che ha fatto seguito alla battaglia fra Emiri dell’anno scorso.
«Nella fase esplorativa – afferma Piazza – serve che le aziende comprendano che si sta andando su due mercati dalle notevolissime possibilità di spesa, ma non per questo mercati in cui tutti trovano posto. Serve preparare l’ingresso con un’azione chirurgica, perché in realtà abbiamo di fronte interlocutori estremamente selettivi. Da parte nostra riusciamo ad essere precisi sulle richieste delle aziende grazie a un’interlocuzione costante con i nostri corrispondenti sul posto».
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