Cronaca / Lecco città
Martedì 30 Marzo 2021
Lecco. Emergenza lavoro
«Un tavolo per l’occupazione»
Timori in vista dello sblocco dei licenziamenti - Mesagna (Cisl): «Aziende, istituzioni e sindacati si devono incontrare per capire come poter intervenire»
L’occupazione per ora ha tenuto, ma col venire meno del blocco dei licenziamenti i problemi arriveranno e saranno consistenti.
Per questo motivo «bisogna subito iniziare a ragionare in prospettiva, riunendo attorno a un tavolo tutti gli attori del territorio, per individuare le strade da seguire. Serve una visione sul medio lungo termine, per capire in quale direzione rivolgere la riqualificazione degli addetti che perderanno il lavoro. Gli ambiti verso cui andare possono essere diversi; tra questi non vedo il metalmeccanico, che non potrà assorbire tutti gli esuberi, mentre il turismo è al momento, per ovvi motivi, un grande punto interrogativo».
E’ necessario muoversi tempestivamente, per farsi trovare preparati quando si alzerà la marea attualmente arginata dalle misure messe in campo dal Governo. Il blocco dei licenziamenti è stato prorogato, così come la cassa Covid, ma questi provvedimenti non sono risolutivi.
Bisogna strutturarsi in modo adeguato, individuando i comparti verso cui indirizzare i lavoratori, al fine di farli rientrare il prima possibile tra le fila del personale attivo. Ne è convinto Enzo Mesagna, della segreteria Cisl Mbl, che ha voluto aprire la discussione con l’obiettivo di avviare un ragionamento esteso sul territorio.
«Le politiche attive sono un elemento cardine, ma bisogna porsi, per tempo, una domanda chiara: verso cosa riqualifichiamo gli addetti? E’ necessario che tutti i soggetti sindacali, datoriali e istituzionali facciano squadra, si confrontino e definiscano un percorso da seguire per indirizzare l’attività formativa. Ci saranno migliaia di lavoratori che perderanno il posto, nei prossimi mesi, e bisogna capire dove potranno essere ricollocati, perché la formazione, se non mirata in modo adeguato, rischia di essere troppo generica e, di conseguenza, poco funzionale rispetto alle reali esigenze degli addetti in cerca di un riposizionamento».
Secondo Mesagna, bisogna in primo luogo procedere con una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali e dell’indennità di disoccupazione. Ma la partita vera sarà quella che si giocherà con le politiche attive.
«Bisogna investire insieme sulla riqualificazione delle persone. Se costruiamo un sistema che lega l’erogazione dell’ammortizzatore sociale all’aggiornamento delle competenze dei lavoratori, come territorio saremo pronti a fare in modo che questo percorso risponda a fabbisogni reali e, di conseguenza, a un reinserimento del personale. Bisogna favorire la discussione e il confronto, per definire quale sarà la provincia di Lecco nei prossimi anni e andare in quella direzione anche con le politiche attive».
Sul piatto, il sindacalista inizia a mettere i primi temi: «le infrastrutture, la digitalizzazione del territorio, la riqualificazione degli edifici scolastici e il dissesto idrogeologico, situazioni che possono far partire un volano positivo con un ritorno economico e occupazionale per il territorio».
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