Lecco. Edilizia e turismo
Meci, edizione scaccia la crisi
Grandi alberghi e tante case vacanze aprono nuovi scenari economici sul lago di Como. La sfida delle imprese è ripensare paesi e territorio
Sarà dedicata al rapporto tra edilizia e turismo la trentaquattresima edizione di Meci, la Mostra dell’edilizia civile e industriale, che ieri mattina è stata presentata ufficialmente nella sede lecchese del Politecnico di Milano.
A fare gli onori di casa è stata la docente Giuliana Iannaccone, che ha ricordato lo stretto legame tra la manifestazione e il Polo lecchese dell’ateneo. Al campus di via Previati, infatti, sono attivi i corsi in Ingegneria edile, civile e meccanica, tematiche presenti alla Meci, alla quale l’ateneo parteciperà in diversi momenti, con workshop, lavori di studenti e laureati.
È stato però Giovanni Ciceri, presidente di Lariofiere, a evidenziare lo spirito con il quale l’evento torna per la 34a volta. «Nonostante la lunga crisi della quale ancora non si vede la fine, e che ha fatto saltare molte fiere di questo genere, abbiamo tenuto duro sostenuti dalle camere di commercio e dalle categorie, perché se ripartisse l’edilizia ripartirebbe definitivamente l’intera economia. La nostra mission è state vicini al settore e agli operatori».
Paolo Valassi, presidente del comitato promotore dell’evento – sostenuto da Ance Lombardia, Ance Como e Ance Lecco e Sondrio -, punta invece l’attenzione sugli obiettivi della fiera. «Meci vuole essere un’occasione per riflettere sul futuro delle imprese e del territorio. Non per niente abbiamo scelto come tema non solo la riqualificazione in termini antisismici, acustici e termici del patrimonio esistente, ma anche il legame tra edilizia e turismo, cui abbiamo dedicato il focus».
Le strutture ricettive e la loro riqualificazione saranno dunque sotto i riflettori, perché anche su questi elementi è necessario puntare per aumentare la capacità di attrazione del nostro territorio. «E’ una chance da non perdere – ha continuato Valassi -, anche in funzione delle tante novità che arrivano a livello regionale. Mi riferisco al recupero dei seminterrati, ambito nel quale servirà l’impegno determinato degli enti locali: auspico che i Comuni entrino nel merito a breve con meno limitazioni possibile. Ma penso anche al bando che a breve verrà aperto per la concessione di risorse a fondo perso per la riqualificazione e l’adeguamento delle strutture ricettive».
In questo senso, i costruttori hanno pronte anche diversi suggerimenti per le istituzioni, per concretizzare il rilancio turistico attraverso la valorizzazione del patrimonio immobiliare del comparto. «Per chi vuole ristrutturare un buon viatico sarebbe la concessione di un biennio di libero sviluppo dell’edilizia turistica, concedendo magari per un quinquennio l’azzeramento degli oneri di urbanizzazione, dell’Imu e della tassa sui rifiuti limitatamente all’ampliamento realizzato. Questo sarebbe un volano importante per chi sta lavorando per sviluppare il settore».
Del resto, un aiuto sarebbe prezioso, considerato il fatto che «la crisi economica persiste ed è necessario aiutare il settore edilizio, soprattutto in chiave turistica. Tutti coloro che operano attorno a questo settore, dalle imprese ai professionisti fino ai notai, stanno vivendo questa grande crisi: il poco lavoro che c’è va agevolato e semplificato», ha concluso Paolo Valassi.
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