Cronaca / Lecco città
Venerdì 23 Settembre 2016
Lecco. «Edilizia, rendiamo
più sicuri gli edifici pubblici»
Arnaldo Redaelli è il presidente nazionale delle imprese artigiane di costruzione: «Non c’è ripresa Servono investimenti per riqualificare le città»
L’andamento dell’edilizia continua a preoccupare gli imprenditori artigiani del settore, rappresentati, per Confartigianato, in Anaepa-Confartigianato Edilizia presieduta dal lecchese Arnaldo Redaelli.
L’associazione mostra i dati più aggiornati nell’ottavo rapporto annuale dal titolo “La difficile ripartenza”, che include dati nazionali e anche locali e spiega che la ripresa, soprattutto per i piccoli, è ancora parecchio lontana.
Nel settore operano a livello nazionale circa 668mila imprese di cui il 57,9% (387.285) sono imprese artigiane (dati al secondo trimestre 2016). Per quanto riguarda i dati lecchesi, il totale delle imprese di settore sono 3.325, di cui 2.408 artigiane (72,4%), con la provincia al 24mo posto nazionale. Nel 2016 Lecco rispetto al 2015 ha visto la cancellazione di 73 imprese artigiane (-2,9%).
Nella presentazione del rapporto Redaelli indica una via d’uscita che sta in sostanza in un ritorno di investimenti pubblici, a partire dai lavori necessari per prevenire i disastri naturali.
«Dal 2008 – afferma Redaelli – la lunga crisi che ha colpito il settore non concede tregua, specie ai piccoli imprenditori. I segnali di uscita dalla recessione, già registrati nel 2015, non hanno avuto seguito e il 2016, che doveva essere l’anno della ripartenza e della svolta, in realtà sta diventando l’anno dell’occasione mancata. Ora spetta alle istituzioni – aggiunge Redaelli – fornire risposte concrete e unitarie a diversi settori di intervento che finora sono stati trattati in maniera separata fra loro».
Il riferimento è al rischio sismico, al dissesto idrogeologico, alla messa in sicurezza di edifici pubblici e al tema, più volte sollecitato anche dai costruttori di Ance, della rigenerazione urbana. «In quest’ottica – aggiunge Redaelli – la messa in sicurezza del Paese può costituire un volano straordinario per l’economia nazionale e il rilancio della filiera delle costruzioni. Il sistema delle imprese artigiane, che costituiscono la parte più rilevante dell’edilizia, può contribuirvi in maniera decisiva».
In un settore dominato da micro e piccole imprese e ancora pressato dalla crisi i fatturati scendono ma continuano a confermare che «l’Italia – afferma Confartigianato – è il Paese europeo dove le microimprese contribuiscono in misura maggiore al fatturato totale del settore, con una quota pari al 50,6%, valore significativamente superiore sia rispetto alla media dei 27 Paesi Ue (36,1%) che alle quote osservate nei principali Paesi».
In particolare, le microimprese italiane delle costruzioni fatturano complessivamente 86 miliardi di euro e sono terze dietro alla Francia (112 miliardi) e al Regno Unito (89 miliardi). Però superano la Germania (75 miliardi) e la Spagna (43).
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