Cronaca / Lecco città
Sabato 29 Maggio 2021
Lecco. «È tornata la fiducia
Ripresa più solida»
Walter Fontana: «Nel settore automotive la scelta di puntare sull’elettrico sarà un forte traino», Andrea Beri: «La domanda si sta confermando vivace»
Le aziende guardano con maggiore fiducia al futuro, grazie a un trend che sembra indicare come la ripresa sia stata intercettata.
A evidenziarlo, con l’indagine sulla fiducia dei consumatori e delle imprese – entrambi in crescita – è l’Istat. L’istituto, a proposito delle imprese, ha sottolineato come l’accelerazione sia stata forte raggiungendo il livello più elevato da febbraio 2018.
Dunque, si è tornati a livelli prepandemici. Un rimbalzo per certi versi inevitabile dopo le difficoltà dello scorso anno, anche se restano i problemi legati alle materie prime, tra astronomici aumenti dei prezzi e disponibilità sempre più limitate.
«Sembra che le case automobilistiche abbiano definito gli indirizzi da seguire nel progettare il sistema di movimentazione dei veicoli – ha commentato Walter Fontana, Ceo di Fontana Group -. Già da un paio d’anni il settore era in standby, alle prese oltre che con il Covid anche con la scelta di quale tecnologia usare per il futuro: mantenere benzina e gasolio o puntare sull’ibrido, piuttosto che sull’elettrico puro? Alla fine, si è optato per quest’ultima soluzione, quindi tutti i modelli dovranno essere riprogettati per la produzione. Andiamo incontro a un periodo di forte cambiamento, con l’automotive che potrà rappresentare un bel traino per l’economia europea».
Un cambiamento che avrà riflessi anche, inevitabilmente, sulla manodopera. «Questa innovazione farà venir meno alcuni mestieri e ne farà nascere di nuovi. Credo che questo possa essere il problema principale causato al comparto da questi cambiamenti tecnologici».
Nel frattempo, la fiducia cresce, anche se nei prossimi mesi secondo Fontana non saranno solo rose. «L’ottimismo non può mai mancare, ma tra non molto gli effetti della crisi si vedranno in modo pesante. Non si può pensare di continuare con l’assistenzialismo quando queste sussistenze verranno meno esploderanno criticità importanti. Si parla di centinaia di migliaia di licenziamenti e di aziende che chiuderanno. Il Lecchese, comunque, ha tenuto, tanto che è tuttora difficile trovare manodopera professionalmente evoluta».
Anche alla Ita di Calolzio si respira un’atmosfera positiva, a conferma del rilevamento effettuato dall’Istat. «Il trend che stiamo registrando in questi mesi è migliore rispetto a quello dell’anno scorso, che già per noi non era stato negativo – ci ha spiegato il ceo Andrea Beri -. In questo momento c’è una fiducia più equilibrata nei diversi mercati, senza differenze sostanziali in termini di “vivacità”. Registriamo anche una ripresa su quello nazionale, magari un po’ meno intensa rispetto a quella del Centro Europa. È comunque una situazione che si sta vivendo in tutto il mondo, dagli Usa all’Asia all’Australia: una sensazione di ripartenza convinta, anche se in alcune aree del pianeta, come l’India, ancora ci si deve confrontare con la pandemia e si fatica a ripartire proprio per la presenza di problemi di diffusione virale all’interno dei comparti industrial».
Anche in prospettiva, Beri è ottimista. «Pur dovendoci confrontare con le grosse difficoltà relative alle materie prime, credo che questa situazione durerà almeno fino a tutto il 2022. Per alcuni settori anche di più. Consideriamo che il settore dell’edilizia, per quanto riguarda grandi opere e infrastrutture che daranno un’ulteriore spinta alla nostra economia, sta ancora aspettando di ripartire. Questa fase però non è certo favorevole, a causa dell’incidenza che i prezzi dei materiali avranno sui budget, necessariamente da ricalcolare».
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