Cronaca / Lecco città
Martedì 21 Maggio 2019
Lecco. Dubai verso l’Expo
Un fabbro in gara per gli arredi
Gabriele Manzoni partecipa al concorso con uno specchio che unisce tradizione e domotica - I progetti potranno essere usati all’Esposizione 2020
Gabriele Manzoni è l’unico imprenditore artigiano lecchese ad essere stato selezionato da Regione Lombardia nell’ambito di “Design competition Expo Dubai 2020”, concorso alla sua sesta edizione promosso dall’ente regionale con la Camera di commercio di Milano Monza Lodi e col Politecnico di Milano.
Il budget messo in campo nelle scorse edizioni resta invariato, ma si dimezza (da 40 a 20) il numero di imprese vincitrici e si raddoppia il “premio”, che da 10mila euro sale a 20mila per ognuna.
Manzoni, fabbro artista e figlio d’arte visto che ha rilevato coi fratelli più di trent’anni fa l’attività da suo padre Cristoforo, ha vinto la selezione per essersi presentato col progetto di uno specchio tecnologico che unisce la tradizione di una lavorazione antichissima al design, alla digitalizzazione e alla domotica. Un progetto in linea col tema di Expo, “Connecting minds, Creating the future”, dove troveranno spazio i prototipi realizzati da imprese lombarde che condividono con giovani creativi under 35 italiani ed emiratini una visione “design oriented”, che per l’occasione ha richiesto la messa a punto di progetti in grado di connettere persone, spazi e idee.
Manzoni dunque ce l’ha fatta ad essere scelto per il progetto presentato con la designer bresciana Laura Mimini a una giuria internazionale che ha selezionato 20 idee tra tutte quelle presentate, i cui prototipi saranno esposti da settembre 2019 in varie sedi in Italia, presentati ai commissari coinvolti nella costruzione dei padiglioni-Paese, prima dell’esposizione finale a Expo, dal 20 ottobre 2020 al 10 aprile 2021.
Ora dunque Manzoni si è messo al lavoro coi suoi partner per essere pronto all’appuntamento di settembre.
«C’è stata una bella contaminazione – ci dice Manzoni – fra le mie competenze, quelle della designer e quelle dell’azienda bresciana con cui realizzeremo il prototipo, che riteniamo possa avere buone possibilità di collocazione commerciale. Il nostro specchio tecnologico – aggiunge – sarà un oggetto bello e funzionale, che permette l’utilizzo, ad esempio, in viaggio o comunque da remoto per gestire gli antifurto di casa e per controllare la sicurezza in ogni singolo locale».
Manzoni si definisce «un artigiano della vecchia scuola» che deve molto ai propri genitori: «Mi hanno insegnato a lavorare su una produzione molto tradizionale ma con la raccomandazione di tenersi sempre aggiornati su quel che ci succede intorno, sul cambiamento del mercato. Purtroppo – aggiunge – il vero artigianato sta andando a finire, gli artigiani piccoli, quelli che, come me, lavorano con un famigliare, nel mio caso mia sorella, e senza dipendenti stanno pagando conseguenze pesanti alla crisi e al cambiamento dei gusti dei consumatori». Non è il suo caso. Lui, che progetta coi software e realizza manualmente, ci dice di avere molto lavoro e di “riuscire a farlo senza acquistare roba di serie”. Per la commercializzazione, da anni il suo sguardo è andato anche sull’estero, con la partecipazione a fiere a New York e a Dubai e qualche fornitura in Europa. Sempre con “Design competition” per la precedente edizione Manzoni aveva prodotti, con la stessa designer, una lampada ora commercializzata in diversi agriturismo.
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