Cronaca / Lecco città
Martedì 14 Aprile 2020
Lecco. «Difficoltà anche
sui piccoli prestiti»
La Cna del Lario lamenta i problemi che le imprese hanno nell’accesso ai finanziamenti fino a 25mila euro - Giovanna Picariello: «Le banche non sanno bene come muoversi e si inizia a dire che il tasso non sarà proprio zero»
«Diverse nostre imprese ci stanno interpellando per l’accesso al credito fino a 25mila euro previsti dal nuovo decreto liquidità, ma ad oggi le banche a cui ci stiamo rivolgendo per capire come avviare le procedure ci sono sembrate ancora un po’ disorientate», afferma la presidente lecchese della Cna del Lario e della Brianza, Giovanna Picariello in riferimento a quella che dovrebbe essere la misura più agevole e a burocrazia zero prevista dal nuovo decreto per aiutare le piccole imprese in difficoltà.
In realtà nell’applicazione del decreto le banche sanno cosa fare visto che nella notte del 9 aprile, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, l’Abi si è messa al lavoro per produrre la circolare di istruzioni.
Ma ora le banche non possono dare certezze sui tempi di erogazione perché sono frenate dal fatto che tutte le misure previste dal decreto serve l’approvazione della Commissione europea. Quindi fin da ora le imprese possono comunque far richiesta alle banche, per via telematica o con appuntamento, ma i finanziamenti non arriveranno prima del via libero europeo. Ciò non manca di avere effetti negativi, visto che per le imprese ora il tempo è determinante.
Tuttavia sulle misure previste dal decreto per la liquidità delle piccole imprese messe in difficoltà dall’emergenza coronavirus, che per loro prevede prestiti fino a 25mila euro a burocrazia zero e garantiti al 100 per cento dallo Stato, la Cna nazionale esprime una nota critica, a cui si aggiungono le perplessità della presidente lecchese.
«È stato annunciato dal presidente del Consiglio – afferma Picariello – che per l’accesso ai 25mila euro l’istruttoria sarebbe stata indipendente dal via libera delle banche, coperte dalla garanzia totale dello Stato, ma la sensazione dai nostri contatti con le banche non è questa. All’inizio ci avevano annunciato che l’erogazione sarebbe stata a tasso zero, ora siamo al ’vicini allo zero’, quindi già è una retromarcia». Una perplessità, questa, riferita anche dal comunicato dell’associazione nazionale secondo cui «l’automatismo introdotto per la concessione della garanzia, infatti, non assicura neanche per gli imposti inferiori a 25mila euro la concessione di credito bancario; lasciando, di fatto, la valutazione del merito di credito, della durata e delle condizioni applicabili in mano alle banche».
Comunque sia, aggiunge Picariello, «temiamo anche che quantomeno la burocrazia farà la sua parte, come stiamo vedendo in questo periodo in cui per i propri iscritti la Cna del Lario sta gestendo 1200 domande per i bonus da 600 euro e ancora non riusciamo ad inviarle agevolmente. Anche su questo, a fronte di grandi annunci non è ancora arrivato un euro alle imprese, e anche il mese di aprile se n’è andato».
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